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Parigi ha la Senna elegante,
opulenta in ogni suo ramo.
A Londra il Tamigi imponente
è austero in grandioso ricamo.
Roma ha il suo Tevere spoglio
e solingo vi vola un gabbiano.
Risplende New York di rumore,
Firenze d'antico italiano.
Si stende Venezia al candore
d'acqua e Gubbio al canto silvano.
Roma è sul suo Tevere sporca
e sporco vi vola un gabbiano.
Roma è la città più bella
e bello vi vola il gabbiano.
Vola, gabbiano romano!
Vola, sei il più fortunato!
Città mai mirò l'occhio umano
migliore di dove hai volato!
Vola, gabbiano, sul vecchio
palazzo e sul vecchio vialone,
su quel fatiscente terrazzo
che pur suscita un'emozione
indicibile, e vola più in basso
e scopri che il vecchio e l'antico
hanno lo splendor più indefesso
d'un paesaggio che pare amico
ma non sai il perché e vola alto,
guarda il cupolone lontano!
E' sporco e non ha nuovo smalto
ma è splendido e vola gabbiano!
Non ha il Tever del Po il risalto
ma è splendido e sei il suo gabbiano!
Roma non ha i vicoletti
di Napoli né gran vialoni,
eppur quando men te l'aspetti
a un crocicchio ispira emozioni.
Roma ha un candor decadente,
non voluto, a tratti un po' strano,
ma il Tevere è magniloquente
pur piccolo col suo gabbiano.
Vola il gabbiano indolente,
cos'abbia di bel cerco invano.
Come Roma più e sporco,
più e vecchio, imperscrutabilmente
più e bello.
Sul Tevere fiacco e possente,
vola stupendo gabbiano! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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