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È ccosa ca sarai no' tutti sannu
ci è shtatu ca è 'nvintatu lu sunettu,
percé l'è ffattu, ddoni, comu e quannu
e poi qual èti ti iddu lu cuncettu.
Jacupu ti Lintini ca ti tannu,
t'la Scola Sicigliana pi rispettu,
'nu schema nuevu ca sceva truvannu
lu usò pi scrivi' 'n motu cchiù perfettu.
Lu feci pi crïari milutìa,
sunettu pi putì' cantà' l'amori,
cá 'ncora mu' è lu megghiu t'la puisìa.
E tutti l'hannu usatu pi l'ardori
ca faci shtuzzicà' la fantasia.
Shta ci nc'è ffattu mali 'ntra lu cori
e chianci cu dulori.
"Ué, Jacupu, si' tu ca l'ha' 'nvintatu,
ma nc'è ci fign'a mu' l'è ruvinatu!".
Traduzione
Sonetto a chi ha inventato il sonetto
È cosa che forse non tutti sanno
chi è stato ad inventare il sonetto,
perché l'ha fatto, dove, come e quando
e poi qual è di esso il concetto.
Jacopo da Lentini che da allora,
per rispetto della Scuola Siciliana,
uno schema nuovo che andava escogitando
lo usò per scrivere in modo perfetto.
Lo fece per creare melodia,
sonetto per poter cantar l'amore,
ché ancora adesso è il meglio della poesia.
E tutti l'hanno usato per il profumo
che sollecita la fantasia.
C'è chi gli ha fatto male dentro il cuore
e piange con dolore.
"Éhi, Jacopo, sei tu che l'hai inventato.
ma c'è chi fino ad ora l'ha rovinato!". | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «Sonetto caudato in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, dEE.» |
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