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"Non esiste ars senza l'ingenium"
e allora
perché non fare ars pura?
Cercai di liberarmene
del verso
d'abbattere i suoi schemi.
Cercai di liberarmene,
quel verso
ci tiene incatenati!
Cercai...
Ma il verso ti trascina
inghiotte in sè il poeta
e con la sua rapina
costringe alla sua mèta.
E a quel che vuol comporre
rapido s'avvicina
vorresti schema tòrre
ma il verso ti trascina.
E il verso è come un vento suggerisce l'assonanza
ma in finlandese c'è tra fuoco e vento consonanza.
E il verso è "tuli":fuoco
splende e porta rovina.
Ma è anche "tuuli":vento
e il verso ti trascina.
"Possibile"-mi dissi-"che la schiavitù sia tale?"
Possibile...
ma se la schiavitù non fosse tale?
"Possibile"-mi dissi-
"ch'io non sia incatenato
dal verso
ma persino aiutato?"
Ma il verso ti trascina
scandisce la poesia
sparse parol sublima
le dona l'armonia.
Vorresti pure usare
verbo degno di stima
ma vano è il tuo tentare
che il verso ti trascina.
E il verso è il paradiso di poetastri senza ingegno!
Ogni stupido termine lo eleva e rende degno!
E l'ars sì la combina
e vorresti evitarlo
ma il verso ti trascina
e tu non sai spiegarlo.
E perché ti perseguita?
Chè, non puoi eliminarlo?
Perché la mente seguita
testarda a venerarlo?
Forse il nostro pensiero
se così si sublima
forse, davvero,
è nato per la rima. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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