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Ogni annu, quannu 'rriva lu Natali,
no' nc'è nisciunu ca no' faci feshta
e tutti, pi putiri fa' ricali,
ti cosi tuci n'ènchiunu 'na ceshta.
Si scanciunu l'augurri et è normali;
s'abbuffunu fincá nient'atru reshta
e, fign'a quannu no' nci faci mali,
no' nci shta mai nisciunu ca pruteshta.
Arriva Caputannu et è lu shtessu,
cá tutti tinnu: "Quant'è shtatu è shtatu,
cu l'annu nuevu nu' hama ffa' prucressu".
Ccussì ognunu si senti priparatu
cu cancia vita e cu pó avì' succiessu.
Lu munnu pari mu' ca s'è ccucchiatu.
Li feshti hannù spicciatu.
Ti crai turnamu a ffari comu prima,
cá no' 'rrivamu mai fign'alla cima.
Traduzione
Le feste son finite
Ogni anno, quando arriva Natale,
non c'è nessuno che non faccia festa
e tutti, per potere far regali,
di dolciumi riempiono una cesta.
Si scambiano gli auguri ed è normale;
si abbuffano finché nient'altro resta
e, fino a quando non si sente male,
non c'è mai nessuno che protesti.
Arriva Capodanno ed è lo stesso,
ché tutti dicono: "Quanto è stato è stato,
con l'anno nuovo noi faremo progressi".
Così ognuno si sente preparato
per cambiar vita e per poter aver successo.
Ora sembra che tutti siano uniti.
Le feste son finite.
Da domani torniamo a fare come prima,
ché non arriviamo mai ad una conclusione. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto caudato in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, dEE.» |
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