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Un gomitolo di lana rossa
srotola in un angolo
la mia cagnolina Trilly ci gioca mordicchiandolo
son capriole di fumo nei mie occhi
pennarelli d' arcobaleni
e telefono alla parete
ragnatele sparse abbellite da ricordi lontani
aderite radicate fin dentro l'anima
fin fin sopra i miei ricci capelli
un pensiero s'infiltra fra luci e carte impolverate
discerne l'occhio un fil di rugiada
e sulla piccola stella cometa si ferma a pensare
pietre terra
muschio stagnola
borotalco cotone
una ninfea di odori
castagne mandarini arance e mirtilli
attendevano il Bambinello
e sul felpato manto di carta
erboso mielato verde
i Re Magi sostavano in ginocchio con i lor doni
Era un rito di ogni anno
si apriva quel grande scatolone
stracolmo di ogni cosa
un tesoro nascosto agli occhi di noi piccoli
una magia toccar quei pastori di gesso
la Madonna
le pecore il bue e l'asinello
un tavolo veniva rivestito con la coperta più bella
le grotte con la carta crespa
sistemate con pazienza con le puntine
luci pietre terra muschio
infine la parete coperta con carta blù con stelline gialle
l'angelo non poteva mancava mai
come Beniamino il dormiglione
la su il alto a riposar
un'atmosfera surreale
un'abbondanza di cotone
e borotalco felce azzurra
a mo di neve mancava il respiro
quel piccolo mio grande presepe
ed il suo buono odore mi manca
dove ci tuffavamo con gli occhi dell'innocenza
A mio fratello |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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