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Ni pari shtranu, ma lu tiempu è giushtu
ci cosi già succiessi si ripetunu;
sapimu ca lu munnu è sempri cushtu
e sso' li shtessi cosi ca si vetunu.
Li cosi bueni, tuci comu mushtu,
vulimu tutti quanti cu succetunu,
ma ci so' cosi amari no' nc'è gushtu
mancu pi tutti cuiddi ca nci cretunu.
Ci tratta fiaccu la mamma o l'attani,
ccussì li figghj sua l'hannà trattari,
percé so' cosi ca l'essiri umani
hannà ssapiri e hanna rispittari.
Lu tiempu è giushtu e no' shtamu luntani.
Quant'hamu fattu, tanta n'hanna ffari.
Traduzione
Quant'abbiam fatto
Ci sembra strano, ma il tempo è giusto
se cose già successe si ripetono;
sappiamo che il mondo è sempre questo
e son le stesse cose che si vedono.
Le cose buone, dolci come mosto,
vogliamo tutti quanti che succedano,
ma se son cose amare non c'è gusto
neanche per tutti quelli che ci credono.
Chi tratta male la madre o il padre,
così i suoi figli lo tratteranno,
perché son cose che gli esseri umani
devon sapere e devon rispettare.
Il tempo è giusto e non siamo lontani.
Quant'abbiam fatto, tanto ci faranno. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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