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«Ciò che ha scritto l'ottima poetessa, filosofa e pittrice Carla Vercelli nel commento che gentilmente mi ha voluto fare è indubbiamente vero (a volte, senza saperlo, scriviamo un'opera assai simile, nei concetti espressi e addirittura in certe parole usate, a un'altra già pubblicata, poco o molto tempo prima, e magari famosa), ed io sintetizzai questo concetto nella poesia "Déjà dit", presente qui nel sito. "Sul rischio dell'imitazione" (riflessione leggermente ironica), però, intende più che altro mettere in guardia dalle imitazioni consapevoli, esplicite (come quelle che appunto Proust, per divertirsi, fece nei "Pastiches") . Non saprei dire esattamente dov'è la differenza, ma io riesco spesso ad avvertirla: quando si scrive inconsapevolmente un'opera simile a quella di un altro c'è freschezza, genuinità, stile personale, mentre quando lo si fa di proposito si nota una certa pesantezza, un fastidioso artificio, qualcosa che irrita come quando (non mi viene un esempio migliore) usiamo delle stoviglie di plastica anziché di porcellana.» |
Inserita il 05/11/2016 |
Leggiamo a volte splendida poesia,
di qualche grande, celebre poeta:
vorremmo averla scritta proprio noi,
perché del nostro cuor tocca le corde!
E viene allora un po’ la tentazione
di imitare lo stile del Maestro,
di scrivere poesia che ben potrebbe
ambire di trovarsi alla sua altezza
(e ci vuole bravura per far ciò:
ben preparati sono quei pittori
che dipingono falsi magistrali,
e Proust si divertiva coi "Pastiches") .
Però poi noi tenerla in un cassetto
dovremmo, o confessare onestamente
di avere fatto quell’imitazione,
per con nostra coscienza stare in pace
(il comune lettore non s’accorge
a volte di quel gioco, e può scambiarlo
per un’originale qualità:
saremmo poco seri in questo caso) .
I quadri falsi sono smascherati
prima o poi da dei critici avveduti,
e alle poesie un po’ troppo scopiazzate
s’applica presto o tardi un "made in China" ... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Per quanto riguarda Proust giovane, nei "Pastiches" il futuro grande romanziere si divertiva a scrivere dei brani in stili che imitavano perfettamente quelli di certi suoi autori preferiti (Flaubert, Sainte - Beuve, Saint - Simon...)» |
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