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“Viveva in Grecia un Re, detto Cinira,
marito de Cencreide (sua sposa).
La fija, (Mirra) rismovette l’ira
de Afrodite pe’ ‘na strana cosa...
...ciaveva, allora, poca devozzione,
pe’ quela DEA bella e fascinosa...
che je lanciò ‘na maledizzione:
la mise in una storia incestuosa!
MIRRA se ‘nnammorò der paparino,
comprice la nutrice (un po’ ruffiana),
se ‘nfilò ar bujo sotto ar bardacchino...
ciarimanette pe’ ‘na settimana!!
Ciniria, nun sapenno der tranello,
volle vedè la faccia de l’amante,
je puntò er lume sur visetto bello...
strazziannose pe’ er fatto ripugnante!
La bella Mirra scappa pe’ li boschi,
ne la panza... er frutto der peccato.
Invocò li Dei pe’ ‘sti fatti loschi
pe’ avecce er castigo meritato.
Così, li DEI, mossi a compassione,
in arbero de mirra resinoso
la tramutorno, co’ tutto er panzone,
er fusto dava un pianto odoroso!
La Dea Afrodite fu la levatrice
che assistette ar parto de Adone
(er fìo de Mirra) che pe’ ‘ncubbatrice
cià la corteccia- mamma... sua priggione!!
La nascita de ‘sto ber giovinotto
ingolosì Afrodite che all’ossesso
lo piò, portannolo in un botto,
da Persefone... che l’adorava spesso!!
Da quer momento nacque la contesa
e la diatribba pe’ er bell’Adone.
Ce mise mano Zeus sull’impresa
pe’ da’ a le Dee la giusta direzzione.
Lui, decretò, che pe’ quattro mesi
Adone fosse in mano a Afrodite,
co’ Lei beato tra li Campi Elisi
a còre tra le piante rifiorite!
Pe’ artri quattro mesi, sottotera,
co’ l’artra Dea, reggina de la notte.
Pe’ li restanti quattro, Lui scejeva
co’ quale de le Dee poteva fotte!!
Er ragazzetto, amante de la luce
e der bivacco fatto all’aria aperta,
scerze la prima... quasi senza induce
e provocò nell’artra ira sofferta.
La bella “Afro”, già ce lo sapeva,
quer che er destino riservava a Adone:
ner bosco un cinghiale lo sbranava
pe’ facce der belloccio un sol boccone!!
Nun varzero le raccomandazzioni.
Un giorno, ne li boschi, annanno a caccia,
Adone fu ferito e cionnoloni
giaceva a tera co’ la sua bisaccia.
Er pianto de Afrodite, sur ferito,
che a poco a poco stava pe’ morì
fece rinasce er bòcciolo fiorito
(de Anemone) su quela tera lì!!
Così ‘sta storia de Resurezzione,
ovvero che non tutto va perduto,
m’ha ricordato che la Religgione
ricconta de un artro accaduto.
La gravidanza de ‘na Verginella,
vicino a lei un omo assai più anziano.
La fuga da la propria cittadella,
la nascita de un Bambinello Strano...
La strana offerta fatta da quei Re:
de quela mirra (resina odorosa)
‘nzieme a incenzo e oro... viè da se
che rènne la faccenna misteriosa!!
La vita che j’aveva riservato,
‘na fine prematura, come Adone.
Er primo da un cinghiale fu sbranato
e l’artro ‘nvece pe’ crocefissione!
Legati da un destino similare
danno un messaggio forte a le perzone:
l’amore, quello vero, fa sperare...
ne la maggia de la Resurezzione! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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