Affondo le mani dentro gelidi ricordi
al cospetto d’una luna che ruggisce.
E mi perdo dentro terre senz’anima
assonnato, attendendo la sera...

Piango nel pianto d’ogni notte
al sapore amaro dei sogni perduti
dentro cassetti chiusi a chiave,
e mi si frantuma la pace nel nevrotico sentire
d’un passato ancora presente,
mentre s’accosta al tuo viso
un sorriso ancora innamorato...

Gelido freddo che addormenta il cuore,
mi spacca sulla fronte la sua mano di vetro...
quanto ancora resta di questa stella?

Quante notti ancora dovrò restare sveglio
a contare e ricontare le volte
in cui perdo il conto e ricomincio?
...enigma d’un’anima pazza e ribelle...

Quante notti ancora
mi nascondo al volto di colui che ho amato,
macerando nel silenzio quella dannata voglia
di stringerti come fa la notte con le sue paure.

Scrivo, mentre il silenzio tace,
sul volto spento di gelide federe,
dove le lacrime sono coriandoli di sale
ingoiati per forza...
con la rabbia tenuta stretta fra i denti.

M’arrendo, appoggiato a una parete d’attimi vuoti,
coperto d’un lenzuolo di silenti sospiri,
sostando in eterno dentro umide ore
di un dolore che mai tace e mai s’estingue...