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Era la danza vorticosa e immane.
Oh Villi... oh Villi! tacete per sempre
Nell'ossa de' i sepolcri vostri. Eterno
È il sonno che vi culla gli occhi. Urlai io!
Ombre di spettri di donne salìvano,
Vèrgine àëre oscuro di capèi
Biondi, nel cimitero della Notte,
E nell'urlàr delle campane scialbe
Del vischio che specchiava cerulèo
La più cèrula Luna, argento e bruma
Dell'infinita tènebra de' il cielo.
E una Ville rimembra:
Il vento delle dita di una màn
Che accarezzava il suo volto, le guance,
E il màr di un labbro di un bacio che a' i scogli
Del suo labbro adirava dolcemente
Le onde, acque sue voraci, e il Temporale
Di un innocente colpo di occhio, un àttimo
Dove uno sguardo divorava l'Ànima
Sua, e la promessa delle nozze. E un dì,
Prìa del tàlamo ambito, il soffio andàr
Nel suo cuore vergineo
Dell'ùltimo venìr del suo Destìn,
La Morte. E la fanciulla fu sepolta,
Pòvera, lì consunta in morbo arcano,
Senza una bara, nella terra de' il
Bosco, con le sue labbra che mangiàvano
Le nere argille. E Ville ella divenne.
Ricorda: il piòver de' il pianto fulminato
Dello sposo promesso, un giorno, mentre
Su' un giaciglio di paglia, con le sue
Pupille fatte di vetro di azzurri
Lapislàzzuli e inermi ella moriva,
Quando il rubino del cuore scagliava
Lontana la sua brezza, Ànima eterna.
Dove sono le Croci
Delle insepolte tombe donde estìnguersi
Per sempre nella Notte delle danze,
Dei Sogni, e dei ricordi, urlando a Dio
Questa maledizione che è perpetua
Per queste vèrgini, indubbie ombre umane
Di inumani sembianti? Dove sono?
Era la danza vorticosa e immane,
Con mani congiunte per ridda,
Co' i stracci cadenti da' i seni,
Co' il cèmbalo ardente di Morte,
I flauti ricolmi di Sogno;
E la Notte passò.
E venne l'alba, l'ora del riposo,
Il Sole che prendeva queste Villi
E le adagiava in su' i cuscìn di terra
Del lor sepolcro, e dell'ossame in cènere.
E fu giorno, e fu meriggio; e fu la Notte.
Era l'eterno vagabondàr mesto
Di ombre senza pietà. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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