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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Scivolano lente alcune mani
legate, vivaci,
furbe nello sfiorar le dune
che s'aprono che schiudono,
al solo fin del desiderio
o d'un semplice bacio bendato.
Ultimo rintocco di labbra gonfie, glabre
aperte all'uman desìo
quelle che bruciano, attendono,
unico loco
ove por languida lingua
che ruvida e placida lentamente bacia,
e bacia e ancor bacia nell'umor
che silenzioso spera e sfocia.
Il turgido monte conduce il viaggio
spianando il campo pronto e vivo
mentre al capezzal il vizio erto s'eleva.
Qual miglior voglia vuoi che il dito sprema?
Un colpo fa da contraccolpo
mentre spinge
mentre trema,
mentre urla il suo goder infame
e l'anima in tutto questo tace,
anzi è vivace.
Vuoi che io mi sciolga al tuo cospetto
tra immagini nella mente fuse
oppur sul ventre liscio e sapido
come il tuo cuor pretende?
Sai dir mille parole
che spianano passione
forti, violente, ricche di speme...
Sai mille frasi che ancor s'atteggiano
e poi sadiche tra loro s'abbuffano.
Che fai dolce fanciulla,
ora con intimo piacer tutto divori?
A cotanto goder io non resisto, scordalo!
Quel mio spingere infinito ora invoca
e il mio dentro spiana ciò che il senso aspira.
Qui tu urlasti un gemito acuto
nel silenzio d'un sudato e nudo corpo,
-finto stanco-
ma tanto bello nell'esser posseduto. |
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