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Cuntinuu 'ncora a scriviri sunetti
sulu 'n tialettu t'lu päisi mia,
cá è l'ùnucu ca dà bueni cuncetti,
ricuerdi antichi e tanta fantasia.
Toppu ca scrivu sempri versi schietti,
nisciunu mai mi paja la fatìa,
cá nienti veni quannu ti lu 'spietti,
ma sulu quannu tini: "Ccussì sia!".
Mu' scrivu 'shta puisìa pi ffa' capiri
ca simu sciucaturi t'na partita
e ca, unu a unu, tutti n'hama sciri.
Quann'iu no' nci shto cchiù, ci l'è capita
la pó ffa' leggi' all'atri e lu pó ddiri
ca 'shta puisìa l'è scritta Peppu Vita.
Traduzione
Giocatori d'una partita
Continuo ancora a scrivere sonetti
solo in dialetto del paese mio,
ché è l'unico che dà buoni concetti,
ricordi antichi e tanta fantasia.
Anche se scrivo sempre versi schietti,
nessuno mai mi paga la fatica,
ché niente viene quando te l'aspetti,
ma solo quando dici: "Così sia!".
Or scrivo questa poesia per far capire
che siamo giocatori d'una partita
e che, a uno a uno, tutti ce ne andremo.
Quand'io non ci sarò più, chi l'ha capita
può farla legger agli altri e lo può dire
che questa poesia l'ha scritta Giuseppe Vita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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