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| Poeta misero che segui la scena
quella tua città la conosci appena,
preso nella bramosia del quotidiano
nella vita a capo basso lungo il binario.
Tu che alberghi quaggiù nel piano
fra umori di golena e profumi di concia
ti volgi verso l'alto qualche volta
e in fretta e furia la fai sempre corta.
Poco or- vero io ti conosco
colle cittadino ricco di storia,
presi nel vortice di un consumismo vorace
si gusta l'attimo e non si va oltre.
Schematica vita fatta solo di numeri,
bollette, obblighi e oboli dovuti,
al Municipio per le beghe di frazione
e la mia poesia perde la sua ragione.
Per gli eventi sian tutti protesi
e appiccicati come mosche,
dei tuoi monumenti sfugge il particolare
il business volge il viso al commerciale.
Stasera mentre tutti son presi per la cena
sei sola soletta o mia città dormiente,
m'intrufolo in ogni tuo pertugio
e ammiro il panorama a perdifiato.
Son tutte belle le tue chiese anche se vissute
sono pregne di un passato segnato dal sangue,
di un tempo di follia che perse il senno
e lasciò l'impronta amara nel violento botto.
Salgo la scalinata verso il Duomo e sul piano
rimiro intorno tutta la valle dell'Arno,
poi entro dentro nel magico tempio di fede
e quella bellezza d'arte m'avvolge e mi stende.
Ancor più su la Rocca di Federico in bellavista
domina tutt'intorno ... sentinella all'erta
di un passato importante da non dimenticare
e questa vita corre veloce senza troppo pensare. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Un ode alla mia terra... centro storico piccolo ma ricco di passato, infatti oltre a Federico 2° di Svevia che fece costruire la Rocca dove fu imprigionato Pier Delle Vigne suo alto funzionario, anche Napoleone Bonaparte c'è passato due volte, la prima, venne dallo zio, (insigne banchiere), a farsi dare il titolo nobiliare per poter essere ammesso all'Accademia Militare in Francia e una seconda volta, quando era in esilio all'Isola d'Elba e altri personaggi importanti, fra cui il poeta Giosuè Carducci che qui insegnò...» |
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