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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Come un diamante sotto un raggio di sole
m’hai accecato dopo una notte insonne
durata una vita che non corre
tra le spighe di grano dorato.
Le ali che ricoprono la vergogna
d’un misero errabondo per vie senza lumi
mi scaldano, di fuoco, di passione eterna
in un letto straniero che diventa casa.
E rimani lì, e mi conforti e mi richiami
il mio nome, innominato, rimbomba
e come in arida cattedrale vestita a festa
rinasce l’erba che mi disseta e mi appaga.
Toccare l’infinito tra le tue gambe
che scalpitano sui fossati ormai distrutti,
la torre è ormai espugnata -le chiavi inutili-
mentre godo di questo chiarore pur se la pietra è falsa. | 

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«certi monili, spesso, non brillano e i 'contorni' illuminano certe notti» |
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