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Senti: è novembre! novembre; è l’autunno,
oh Anima! E fredda qui scorre l’Arbogna,
in un bacio di brine, e vola via
or l’ultimo uccelletto, e va lontano;
né più forse farà ritorno, e né
mai avrà un suo nido. E muore il giorno;
e a che non scorgi venìr presto sera?
Ahi, tu... tu hai freddo e geli, e la frontiera
dell’orizzonte è mesta, e cupa. Intorno
la Notte regna, e orbo silenzio v’è;
e tu hai un tizzo che brucia, e nella mano
stringi una coppa, estrema Poësia
del solitario istante; e una zampogna - canta.
Senti: è novembre! novembre; è l’autunno!
E cingi il vino che ora ti ritempra -
scaldandole - le forze, il fresco cuore,
l’urlo dell’uva pigiata nei tini.
Così bevendo pensi. Novembrina
aria di neve frattanto procede,
novembre il regno di nebbie e dei morti.
E l’allegria del moscato in accordi
soävi e dolci lentamente incede, e
nelle tue vene ei discioglie la brina.
Spettri e baccanti, e ninfe e alme, e divini
Spiriti, oh Arbogna, salgono; e il liquore
eternamente impazza e si ritempra.
Senti: è novembre! novembre; è l’autunno!
Nel vino tu rimembri: l’aïrone
che d’in sulla campagna si lamenta,
e i spogli campi dalle brume aspersi,
e i salici spogliati, e querce ignude,
Vita di tombe che vivono un sogno
di sonno e di riposo insonne e inquieto,
vicino al borgo. Tra le nebbioline
s’intravede la sua ombra, e il campanile,
e sull’Arbogna un ponte, e lì un mulino.
Rimembri le stagioni: la canzone
delle bagnanti dell’estate, e lenta
dischiudersi la rosa, stami tersi
sul far di primavera; e non ti illude
la calda coppa, se non questo sogno,
ahi, così mestamente allegro e lieto,
dove la furia del vin non ha fine,
dolcezza d’un tramonto novembrino.
Senti: è novembre! novembre; è l’autunno!
Anima, oh Anima, andrà così quest’Ebe
a mescere i ricordi dei trascorsi
dì dell’estate, e a promettere un attimo
migliore, dove il Sole brilla e danza.
Così nel vino che novembre mesce
più molli e quieti istanti son già accorsi. Ah
le nebbie, e nevi intorno! Resta un attimo
di gioja sconfinata e di speranza.
Senti: è novembre! novembre; è l’autunno!
Anima, bevi! Oh Arbogna! È giunto l’Unno! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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