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«Non pensavo che questo mio modesto contributo all'approfondimento del pensiero di Fernando Pessoa incontrasse tanto successo ed avesse un numero di commenti così elevato! Sono stati tutti interventi assai profondi e graditi, ma vorrei soffermarmi su quello che cita Leopardi, il quale, come ci ricorda l'autrice del commento, aveva già scritto in precedenza qualcosa di simile alla frase di Pessoa. Per approfondire maggiormente questo argomento, ho cosultato l'"Enciclopedia Einaudi" che, alla voce "Finzione", scritta da Cesare Segre, ci fa sapere che Aristotele, a differenza di Platone, difendeva la poesia (e la sua relativa finzione) . Nella "Poetica" Aristotele scriveva che "la poesia è qualche cosa di più filosofico e di più elevato della storia; la poesia tende piuttosto a rappresentare l'universale, la storia il particolare" . Segre ci ricorda che ricorrere alla finzione è allargare lo spazio del reale, sconfinare psicoanaliticamente dalla coscienza all'inconscio, e che il letterato è un bugiardo autorizzato. Nel Novecento, dopo Kafka, dopo Beckett, ecc., Borges è il più strenuo sostenitore della finzione letteraria, e considera "la vita come epifenomeno della letteratura, la realtà come ombra della finzione" . Insomma, conclude Segre, "che inventi o che deformi, la finzione misura sempre il reale col suo stesso staccarsene, lo precisa da una lontananza che è istituzione di prospettive nuove e inusate, lo sollecita al limite del capovolgimento" .» |
Inserita il 05/02/2016 |
Il poeta può pure camuffare
certe sue verità nella poesia,
se è il risultato quello di portare
i suoi lettori a vivida empatia.
Sovente è come attrice, la poesia:
non porta vera vita sulla scena,
ma così ben si cala nella parte
da assumerne comunque i connotati.
Finge il poeta a volte per difetto,
ed altre per eccesso, perché il cuore
si sbizzarrisce nel mutare i dati,
per qualche odio oppur per troppo amore.
Non è il poeta storico, scienziato:
non è tenuto a alcuna precisione
su freddi, aridi fatti, e l’invenzione
ch’egli esibisce sembra cosa vera.
E poi, come facciamo ad affermare
d’essere una persona solamente,
quando spesso avvertiamo l’affiorare
d’altri pensieri e vite nella mente? |
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«E’ un tentativo di cercare una maniera di interpretare il famoso verso di Fernando Pessoa.» |
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