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«Poesia ispiratami dal vile attentato perpetrato nel centro storico di Firenze nella notte del 275. 1993, in cui perirono 5 persone, di cui 4 componenti di una stessa famiglia: i genitori e le due figlie, Nadia di 9 anni e Caterina di appena 2 mesi, più uno studente di 19 anni. Alcuni soccorritori, dopo la tragedia, trovarono un quaderno di Nadia fra i calcinacci, ove nelle ultime pagine c'era un suo tema con una frase che sembrò profetica: 'tutto è finito', (si riferiva al tramonto). Questa frase l'ho inserita nella poesia, anche perché mi aveva colpito molto, e l'ho trovata fondamentale per elaborare la mia poesia.» |
Inserita il 12/01/2016 |
| Tenera era la notte e calma
quando un boato squarciando l’aria
rimbomba nei vicoli secolari.
Memore di antiche tragedie, tace l’Arno
scorrendo attonito sotto i ponti,
s’elevano grida di dolore
inghiottite nell’oscurità e, nuvole di fumo
sovrastano i tetti dell’Arco delle Carrozze,
ove brandelli di oggetti cari
piovono ovunque frantumandosi al suolo.
Così inizia simultaneamente il Calvario
per la follia degli uomini.
In Via dei Georgofoli
s’incupisce oltre misura la Torre del Pulci
che avvolta in una spirale di polvere nera,
appare deturpata e offesa nella sua fiera bellezza,
l’acre odore sprona uomini generosi
che s’apprestano a porgere aiuto,
e le sirene impazzite
smorzano sulle labbra l’urlo dei feriti.
Le banderuole momentaneamente assorte,
soppesano i passi frettolosi
sui selciati ostruiti dai detriti.
Cristo pietà, se l’alba si presenta così:
caos, morte e distruzione.
Tutto è finito.
Così cantò nella precedente sera
la dolcissima Nadia;
e s’addormì, sognando nella tremula attesa,
una carezza amica. |
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