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Poesia sul tema Cerchi di luce
Il primo sfolgorante prova a osare
e segue la sua impronta da mostrare
tentando inutilmente di scoprire
il trono luccicante da abolire.
Quando il secondo irraggia il suo potere
si alza il più valente trombettiere
tuonando che la grande dipartita
si gioca e non per caso con la vita.
Il terzo ci rammenta del coraggio
e brilla intensamente col suo raggio
e volta e si rapporta nel deserto
coi dubbi esistenziali dell’incerto.
Col quarto si chiarisce il folle atto
di agire senza impegno col baratto
seguendo il carro allegro della fame
legato alle budella e alle sue trame.
Rincorre il plasmatore antico il quinto
ferito nel suo andare e appena incinto
sprigiona tanta smania a piacimento
col volo dell’airone controvento.
Prepara il sesto il pranzo mai imbandito
col sale del presente rifiorito
e serve a più non posso semi e foglie
che danno il giusto gusto alle sue voglie.
Il settimo sorpreso dall’amore
si mostra sulla scena con fervore
baciando intensamente la sua amata
già vinta mai sedotta e mai lasciata.
Soffia l’ottavo sul collo del vangelo
vagante sulle strade per il cielo
e inalbera il drappo dell’orgoglio
che lega le radici al suo germoglio.
Il nono si appropinqua al suo destino
costretto da un affare sibillino
e grida a tutta voce all’infinito
che il sogno non può essere svanito.
Messo da parte e chiuso lì di presso
il decimo si illumina col sesso
pregando intensamente il suo signore
nel vuoto della notte e del furore.
L’undecimo si pone in faccia al monte
col simbolo lustrato sulla fronte
sentendo nell’acceso putiferio
del volo il più banale desiderio.
E appena il dodicesimo si accende
nessuno si nasconde e si difende
e gridano cantando a piacimento
che dodici più dodici fa cento.  | 
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