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Quando son venuto al mondo
mai nessuno m’ha informato
che dovevo lavorare
tutti i giorni della vita!
Se mi avessero avvertito
ritornavo dentro al ventre,
per il semplice motivo
che non voglio lavorare!
Trentamila sono i giorni
che ci vengono assegnati,
non bisogna consumarli
nelle aziende o negli uffici!
Se ben oltre diecimila
se ne vanno per dormire,
gli altri venti son già stati
prenotati per amare.
Sono un uomo indipendente,
non mi piace lavorare,
voglio vivere la vita
senza impegni e senza orari.
E se i soldi non ci sono
io mi faccio mantenere,
ci sono tante, belle donne
che mi vogliono godere.
Sono giovane e son bello,
con un fisico d’atleta,
sono pure ben dotato
sono un uomo fortunato.
Finché dura la salute
io desidero “giocare”
con le donne ben formate
che mi danno da mangiare!
Son l’amante più richiesto
e mi cercano di notte,
donne ricche e ancor piacenti
con dei folli desideri.
Il lavoro fa paura,
il padrone è prepotente
e invecchiare in un’azienda
è una cosa deprimente!
Non mi giudicate male
se la penso in questo modo,
sono libero e felice
di godere la mia vita.
Io capisco la famiglia,
il mestiere e i contributi
per avere la pensione
quando i piedi sono stanchi!
E’ per questo che mi piace
non pensare a certe cose,
altrimenti mi rattristo
e la notte, poi, sto male!
Voglio vivere la vita
fino a quando avrò salute,
e, poi, dopo mi rassegno
al destino già segnato.
Non mi piace lavorare,
sottostare a un direttore,
sono un libero amatore
che regala gioia e amore.
Non mi state a giudicare,
perché io rispetto gli altri
e pretendo che altrettanto
faccian lor nei miei confronti.
Se l’amor non esistesse
io mi morirei di fame,
è l’amore il mio lavoro ...,
su, lasciatemi “giocare”!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nel mondo siamo oltre sei miliardi ed ognuno ritiene giusto agire come meglio crede. In questo caso il dongiovanni di turno si sente amato e ricompensato, quindi, al momento non considera il fatto che nella vita bisogna lavorare per vivere, per lui il lavoro è tremendamente avvilente. La mia è solo una lirica leggera per uscire dai soliti canoni drammatici e sociali di cui faccio sovente riferimento nei miei post quotidiani, spero di esserci riuscito.» |
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