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«Ribadisco che sono ben poco ferrato in arte pittorica; forse proprio per questo ho voluto simpaticamente sostenere nella poesia che essa non dovrebbe oltrepassare certi limiti, per evitare di non farla entrare bene nello spirito dei non iniziati. Secondo il mio (inaffidabile) parere, la pittura aveva raggiunto già, con l'impressionismo, il punto di maggiore perfezione nel rinnovamento, e ci si poteva fermare lì; quella del Novecento non ha prodotto risultati durevoli. Approfitto dello spazio a disposizione per riportare due frammenti (su Picasso e Dalì) . Nell'"Espresso" del 5 aprile 1981, con il titolo "Un genio inutile", G. C. Argan scriveva: "Oggi che Picasso avrebbe cent'anni, e lo vediamo in prospettiva, il suo trasformismo stilistico non sorprende più, era la strategia del suo protagonismo sfrenato. Come Michelangelo nel Cinquecento, era e sapeva di essere il genio del secolo, con la differenza che il suo era il genio del contingente e dell'estemporaneo, come quello di Michelangelo dell'universale e dell'eterno. " E A. Hauser, nella "Storia sociale dell'arte", vol. 2°, ed. Einaudi, 1970, pag. 460, ci fa conoscere questo significativo aneddoto: "Freud stesso par che abbia penetrato il trucco del surrealismo. Poco prima di morire, egli disse a Salvador Dalì, che gli fece una visita a Londra: 'Quel che mi interessa nella Sua arte, non è l'inconscio, ma la coscienza' . E certamente voleva dire: 'M'interessa non la simulata paranoia, ma il metodo della simulazione. ' "» |
Inserita il 10/10/2015 |
Invano cercammo del senso
là dove quel senso non c’era,
ma solo un rigurgito denso
di arte beffarda e insincera.
(E’ facile usare strumenti
astrusi per farsi notare,
tenendo occupate le menti
di quelli che vanno a guardare.)
Perdemmo del tempo, e pensammo
di essere scemi, cretini,
e senza capire lodammo
dei quadri di cani o bambini. |
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«Confesso di essere poco preparato in pittura, ma quanti giovani come me, negli anni Settanta, se volevano sembrare à la page dovevano far finta di apprezzare i quadri astratti che li circondavano, senza in realtà averli capiti né gustati! (Questi novenari vorrebbero avere lo stesso bonario potere dissacratorio della famosa "boiata pazzesca" di P . Villaggio a proposito del film "La Corazzata Potemkin" ...) N . B . Nell’ultimo verso, "cani" e "bambini" sono semplicemente un’allusione a certi esperimenti che dimostrarono la capacità di bambini e animali di produrre quadri astratti passabili.» |
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