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Dunque ancora una volta mi fa guida
per lo sito infernale il buon Maestro
Virgilio che con sue latine grida
a scrivere l'Eneide fu destro.
“In quale cerchio adesso ci si trova?”
chiesi a lui del qual conosco l'estro
nella risposta che al mio chieder giova,
ed ei rispuose: “Siam fra gli amatori
e quello che tu vedi è Casanova
che più di mille donne fece fuori,
o almeno afferma lui, se tu ci credi,
un che si dice ch'ebbe grandi amori.”
“Maestro” chiesi allor “come tu vedi
ei se ne fece cinque ogni nottata,
vedi un po' se l'accosti e se gli chiedi
come facesse a far ...tal sollazzata
e come il dì di poi fosse capace
di stare sveglio tutta la giornata.”
S'accostò Casanova assai mordace
e disse: “Nei miei tempi non fu agra
l'attività ch'io feci in santa pace,
io non avevo allora il vostro viagra,
eppure feci quel che voi non fate
neppur un giorno all'anno, per la sagra
dell'amore, così vi sputtanate
e la figura mia unica resta
per le mie prestazioni che esaltate
quando alle donne io faceo la festa.”
Poi rivoltosi a me disse corrusco:
“Tu poco in questo oscuro regno resta,
ti riconosco ben, tu sei un etrusco
che si vantò, malgrado la bruttezza
di piacere per modo giammai brusco
alle donne, che in grande tenerezza
concedettero a te grandi favori,
ma io so che racconti un'immondezza
giacché le donne ognor buttavan fuori
dal desiato talamo d' amore
te che chiedevi ad esse i loro amori.”
Virgilio a me si volse e con dolore
mi disse: “Tu, mendace, che affermavi
di concupire delle dame il cuore,
false notizie nel tuo mondo davi,
e ti credetter tutti, ingenui e furbi,
mentre nella menzogna ti esaltavi.
Vedo che per tal dire tu ti turbi
ma il Casanova qui sa quel che dice,
ed ora gode che tu ti conturbi
e ti senta fra noi molto infelice.
Solo dei sensi avesti tu la pace
ed a nessuno che sia onesto lice
d'essere come te tosco mendace
che ad ogni passo certe balle trova,
vergognati nel cuore tuo che tace!”
Mentre così diceva, il Casanova
rideva avanti a me con gran baccano,
poiché capito avea che io l'alcova
avevo sempre desiato invano,
e in questi casi, ecco quel che accade,
mi vergognai che lui mi desse mano
e caddi come corpo morto cade. |
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Di parte nera, guelfa. Orrore. (Vaibhava das Vito Parisi)
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