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Dove sei andato, povero amico mio:
sei già nel passato, questo è un addio;
sembra un ossimoro accostare morte e vita,
ma sono la fine e l'inizio della stessa partita.
Io che ho gridato quando l'ho saputo,
io che ho imprecato per un intero minuto;
io che sapevo che quel mostro ti divorava,
ma non pensavo fosse la fine della strada.
Per troppo tempo non ci siamo frequentati:
impegni diversi, sogni naufragati;
ma, ora lo sai, ti ho sempre voluto bene,
t'incontravo volentieri nelle rare cene.
Non ti vedrò più, caro amico mio,
tu che sei già volato oltre il pendio,
e tua madre, disperata, abbracciava il tuo corpo,
e ancora non si capacitava che tu fossi morto.
Tutte quelle sere passate sui banchi:
mi rendo conto solo ora di quanto mi manchi;
tutte quelle ore sottratte al dormire:
adesso puoi riposare senza soffrire.
Sai, io mi chiedo a che cosa abbia portato
avere pianto, tribolato, aver lavorato,
se poi alla fine ci ritroviamo dentro una bara:
questa vita ci ha distrutto, questa vita non regala.
Non so per quanto resterò qui ancora:
il tempo che scorreva, adesso vola;
il mio male è sempre quello, ma non mi uccide:
è il mio pesante fardello, si soffre ma si vive.
Tienimi un posto vicino a te, come allora,
un altro amico ti è accanto, come fossimo a scuola;
abbraccia per me tutti coloro che ho amato,
amico mio perduto, ma mai dimenticato. |
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Joko |
16/05/2015 05:13| 518 |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nel giro di pochi mesi ho perduto amici di vecchia data, compagni di strada di un tragitto fatto insieme per mille motivi disparati.
SC., l'amico che ricordo qui, era un mio compagno di scuola che ho sempre stimato e a cui ho sempre voluto bene, un bene che non si era mai attenuato nonostante non ci frequentassimo che in rare occasioni. Però io sapevo che c'era, che potevo contare su di lui. Ora, purtroppo, non più.
Un caro e forte saluto, mio carissimo amico.» |
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