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Adesso, non seguite ché questo Nulla non è per voi.
Demoni Avanzano Alzando Timori
ed un antico vento urla conoscenza
tra le fronde dell’albero della vita.
Vago nel labirinto delle anime smarrite,
cerco il decimo sentiero perso nell’aria.
Striscio nei cunicoli dell’anima,
fiancheggio un fiume nella dura roccia
alle cascate dove spirito s’invola
fino a quella valle
o sarò alla fine dell’universo.
Squarcio uno spiraglio nell’anima,
invisibile porto per ignote rotte,
dove ho anima come vela
a raccogliere piogge e tempeste
a navigare sempre oltre
dove l’umano vivere si sperde e s’impaura
dell’oscura notte che stelle fuggono,
i mari inondano tra venti urlanti
a sollevare palpebre per vedere,
il vero ed il terrore,
aldilà del baratro dell’universo
ove nessun sogno e incubo volò.
Ho la discendenza del pegaseo volo
e della follia che saggezza alimenta,
divoro, io Prometeo, degli Dei l’odio nutrice
e regalo morte all’infernale sentore
nei sotterranei dell’anima
dove son rimaste le mie catene spezzate
e le mie ali!
C’è ancora una speranza d’eterno
nei campi dell’Eden
o nelle forre dell’inferno
lontano dalle fauci del serpente
che mi porge un frutto,
mentre l’anima si spezza,
ma ho fame! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«In ogni cosa vi è almeno un sentiero nascosto che porta inesorabilmente alla sua indissolubile appartenenza alla Verità. Se lo si trova occorre percorrerlo pena la decadenza o restare per sempre fuori dall’Eden dove la Conoscenza fu presa nel modo sbagliato.
Il primo verso è rivolto ad "amici" chi hanno suscitato questi versi.» |
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