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Guardò le carte e aveva in mano quattro fanti,
erano gli uomini della sua vita,
partiti da chissà quanti anni e ormai distanti,
vicini solo perché tenuti tra le dita.
Quello di picche era Giuliano l'assassino,
che dentro al mazzo era chiamato "Ometto nero",
era un bandito, delinquente già bambino,
e passò dal carcere diretto al cimitero.
Quello di cuori era Lamberto il sognatore,
lui il poeta, sempre eterno innamorato,
venne sedotto e poi tradito dall'amore,
per gelosia dal due di picche fu ammazzato.
Quello di fiori era Giovanni il laureato,
detto "il curioso" per il vizio di indagare,
dai re del mazzo una sera fu invitato,
e tre giorni dopo ritrovato in fondo al mare.
E infine c'era Guidobaldo lo straccione,
che coi cavalli e i dadi si era rovinato,
tutti i denari aveva perso in un boccone,
così si appese a un ramo d'albero in un prato.
Ci sono carte che non vanno più cercate,
vanno lasciate tra le pieghe del pensiero,
vanno nascoste e con gli anni poi dimenticate,
oppur strappate e poi disperse in mezzo al cielo.
Son quelle carte per cui l'anima ne muore,
son cattiveria, gelosia e curiosità,
son mille vizi che si annidano nel cuore,
sono l'invidia, in cambio della libertà.
Lasciò cadere i quattro fanti sopra il letto,
capì che aveva perso l'ultima partita,
raccolse il mazzo e lo richiuse nel cassetto,
lo avrebbe aperto forse poi in un'altra vita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Alla fine della sua vita, la persona in questione si ritrova in mano solo I 4 fanti, che fondamentalmente altro non sono che le 4 morti dell'anima: la cattiveria, la gelosia, la brama sfrenata di sapere ed il vizio.
Ritornatigli tra le dita, capisce di essere alla fine della partita e di averla perduta...
i nomi sono ovviamente di fantasia e l'immagine è presa dal web.» |
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