PANEM ET CIRCENSES... o del false- flag di nemesiel (Satira)

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Responsabilità sociale

PANEM ET CIRCENSES... o del false- flag

Satira

“Venghino signori venghino”
ignoranza coniugata in verbo
conta forse sapere il congiuntivo?
Certo che no!
Anzi è giovamento
si fa luogo comune
e popolare al popolo.

“Venghino signori venghino”
pane e giochi v’offriamo!

Distogliete gli occhi dai morti
dai disperati
dagli esodati
dai troppo giovani
e dai troppo vecchi
dal paese che crolla
che si scioglie
che divampa e brucia
nel veleno interrato
negli affari nascosti
sotto bianchi colletti.
E’ un nuovo ordine
per un nobile fine!

“Venghino signori venghino”

Equilibristi e giocolieri
domatori e illusionisti.
Tutti al vostro piacere.
Bollicine alla mente:
l’etilometro è rotto.
Rilassàti. Tranquilli

Il false- flag?
E’ ...un nuovo ballo.
Che vuoi che sia?

nemesiel

01/03/2015 19:48 13| 636

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

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Nota dell'autore:

«"Panem et Circenses", letteralmente "pane e giochi", era la formula del benessere popolare e quindi politico. Mantenere il controllo sociale, per dominare e indirizzare le masse, è sempre stato alla base del potere. Da troppo tempo, senza pane e con fin troppi giocolieri, chissà perché non ci divertiamo! E intanto l’ignoranza avanza.»

Commenti di altri autori:

«Vecchia tecnica... sempre in auge... si distoglie la mente per nascondere sotto il tappeto ed abilmente lo sporco che non si vuol far vedere ...
Bella poesia... degno finale per la brava Autrice della settimana.»

zani carlo (01/03/2015)

«Quanta verita in versi.
E quanti versi pieni di triste rammarico.
Noi siamo chi paga e per giunta un alto prezzo, per colpe d'altri (ma in fondo pure nostre, forse).
Noi: una Terra felix che si e` trasformata in Terra mortale.
Noi che continuiamo a vivere, come dice giustamente l'autrice "in terra che crolla o che divampa e brucia".
No, niente circo e giocolieri...
Una poesia che diventa fotografia.»

Bruno Leopardi (01/03/2015)

«Versi Pirandelliani o forse immagini Felliniane... L'immagine è perfetta, quasi in bianco e nero a ricordar il tempo che fu... Bellissimi versi di vitalità satirica o sociale, ma attuali.
Il condizionare le masse con giochi di prestigio effimeri, storie di "pifferai magici". Abilità poetica e tanta cultura. Da leggere e rileggere sottolineando con la matita.»

Cristiano De Marchi (01/03/2015)

«No, non conta saper coniugare il congiuntivo, conta l'impegno, l'esempio, la virtù, qualità divenute sempre più merce rara. Apprezzamento e ammirazione alla valente Autrice che sciorina in versi tanta verità, con tanto stile e tanta beltà lessicale!»

Salvatore Masullo (01/03/2015)

«E come si fa a distogliere lo sguardo da questa tragedia immane che vede, ormai un'intera umanità alla deriva? Usano l'arma della dissuasione, del "tutto sotto controllo", ma il popolo, ben sa in che situazione versa, nessun pifferaio incanta più. Certo, loro, i potenti ci provano a "domare le masse", ma hanno memoria corta, perché verrà un giorno in cui qualcuno si eleverà sopra la massa inerme dei diseredati, degli ultimi, degli onesti che tirano a campare e allora dovranno abbassare le false bandiere, per contrastare l'ira di un popolo stanco di sopprusi Il grande fratello, l'isola dei famosi non basteranno a distoglerci. Manderemo a casa i servi del potere i Bruno Vespa dell'informazione e i Fabio Fazio dei talk- show satirici»

Anna62 (01/03/2015)

«L'apparente visione della vita culturale non regala la virtù dell'impegno e speranza del cuore...
Versi significativi...»

Rosita Bottigliero (01/03/2015)

«È sempre stato così, la storia lo insegna, che sotto false bandiere il popolo abbocca l’amo dell'amico- nemico. Quale vittoria potrà rivendicare un governo schernitore dei suoi fratelli. Così anche il nascondere nefandezze di una classe dirigente con raggiri di comizi o salotti di fantomatici progetti, rivelatisi utili solo alla casta, non è tollerabile. Quotidianamente per addomesticarci ci somministrano anestetici televisivi, che poco hanno a che vedere col divertimento e tanto meno all’essere programmi intelligenti Troppi anni, a farci credere di sanare il debito, trafficanti politici hanno prosciuganti l'economia della nazione con imposizioni fiscali paradossali fino all’osso. La politica è medicina sociale all’occorrenza non un circo equestre con domatori e pecore da domare né satirico spettacolo televisivo.»

Giovanni Chianese (02/03/2015)

«Terribilmente vero il tuo modo di esprimere le vite dei popoli. Versi che graffiano un alveare le cui api si placheranno presto e si continuerà all'infinito Caos finale. Da Giovenale, Macchiavelli e altri fino ai tuoi versi che ci costringono a ricordare una parte dell'Essere umano che, a mio avviso, cambierà solo nell'utilizzo della tecnica (sopratutto psichiatrica, ora) ma il fine giustificherà sempre i mezzi. (Al vincitore). se un Poeta ha il dovere di rappresentare il suo tempo, tu ci stai riuscendo molto bene.»

giampietro corvi c (02/03/2015)

«Mi piace come l'autrice riesce ad essere tagliente ed efficace con i suoi versi, una poesia dove l'indignazione si fa potente attraverso una satira creata ad hoc.
E siamo stanchi sì di sentirci raccontare filastrocche, ed essere quelli che pagano per gli sbagli di personaggi alquanto discutibili del passato, ma la ruota gira e dagli sbagli purtroppo non abbiamo ancora imparato nulla.
Triste consapevolezza di una realtà che ci trasciniamo dietro ogni giorno con enorme pesantezza.
Chapeau.»

Catia Dinoni (02/03/2015)

«Satira tagliente che riesce a penetrare a fondo nelle problematiche che viviamo, con sottile ironia.
Lirica di intelligente denuncia. Apprezzatissima!!»

Ventola raffaele (02/03/2015)

«Esatto, tutto è utile affinché non si possa avanzare richieste, diciamo così, per la propria crescita personale. In questo particolare contesto storico in particolare abbiamo la televisione o meglio ancor di più oggi abbiamo la distrazione di massa suprema. Ossia la commercializzazione della propria immagine e del proprio io i quali assieme hanno creato quello sgradevole essere moderno. In questo contesto abbiamo un essere indiviualista preso solamente dalla propria immagine pubblica. Un individualista e un individualismo sterile che non hanno nessuna sintonia con l'altro ma solo scambio reciproco di feedback. Gli altri hanno una sola funzione di specchio a conferma del proprio io. Ma così facendo si sgretola il bene comune.»

Massimiliano Moresco (04/03/2015)

«Venghino signori venghino...
s'apre il sipario! Bella e forte una apertura satirica... raddoppiamento rafforzato dalla anastrofe che conduce il lettore fino alla splendida chiusa.
che dire... visto che sul significato hanno già detto tutto... se non ... Bellissa e molto mo molto scuta ... in tutti i sensi.»

Duilio Martino (04/03/2015)

«E' vero, le masse sempre più controllate e manipolate vengono distolte dai veri problemi che la riguardano, non prendono coscienza della catastrofe a cui sono portate dal loro stesso disinteressamento che consente a chi detiene il potere di sopraffarci con ogni mezzo illecito.»

Daniela Dessì (06/03/2015)

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