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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Di trasparente rugiada
l'erba riluce
Un uccelletto davanti
agli occhi impazza
d'improvviso approda
bagna le piume
leggere nella pozza
Un frullo d'ali s'alza
nel vuoto
Un battere di ciglia
appena,
e sullo scoglio
impervio la mano trema
libera il suo estro,
indugia
L'altro uccelletto
al chiuso si dimena
solleva il capo
austero e guarda il cielo
tocca il fondo, col becco,
d'un pantano, e geme
batte le ali
su vellutate sponde
Riemerge di nuovo
affonda e geme |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Ricorderete quando Bocelli in una trasmissione televisiva recitò L'Uccello in Chiesa.
Fu divertente! Si tratta di una poesia di Trilussa. Cito solo alcuni versi, ma bisognerebbe rileggerla tutta:
"Una donna che vide l'uccelletto
Lo prese e se lo mise dentro il petto.
Ad un tratto si sentì un pigolio
Pio pio, pio pio, pio pio."
I miei versi non sono per niente paragonabili a quelli del Grande Trilussa.
E il mio uccelletto, è innocuo, vuole solo semplicemente divertirsi» |
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