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| Muove il giorno lo stanco passo
dove l'oggi stona nel suo sconquasso,
tu figura che ti muovi sempre a capo basso
in amore sii cortese e non esser il solito masso.
Solo la parola mette al centro la famiglia
ma l'essenza della vita stride coi buoni propositi
e come cani sciolti che voraci danno alla gola
mostriamo i segni di inciviltà e cultura.
Ti sei perso solitario in promesse da marinaio
e di fronte al mutar della nuova stagione
tagli le foglie, senza attendere che il vento
generoso ignudi gli appassiti tralci.
Non sia né possesso e né dominio a spinger l'affondo
tu donna sei la generosa madre di uno stanco mondo,
quanto hai lottato per andare oltre quel guado
e sempre controvento ... verso il traguardo lontano.
Non sei l'ancella del sadico padrone
sei il fiore che sboccia nell'aurora di sole,
sei il refolo di vento che rigenera dal calore
sei sublime verità con diritti e ragione.
Ma ... non ti perdere anche tu in questo mare
tieni il ritmo e non cominciare anche tu a zoppicare,
difendi sempre la verità e la generosa ragione
ma il frutto del tuo ventre non gettarlo senza amore.
Spesso è sempre l'uomo l'infame peccatore
che aizza e ti spinge verso il putrido acquitrino,
tu fuggi dalla meschina rete e vola via
come l'ape nel prato nella missione d'onore.
Uomo ... amala, perché lei è desiderio e passione,
rispettala ... perché lei è saggezza interiore,
seguila ... perché lei t'illumina il nebuloso sentiero,
e lasciala libera ... quando lei vorrà spiccare il volo... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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