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«Scrissi questo sonetto poco dopo la morte di mia madre, pensando alla sua indole (a ciò che credo fosse la sua indole) . Ma forse il contenuto della poesia può avere una valenza più generale, se Sigmund Freud, in "L'Io e l'Es", scriveva che "entrambe le pulsioni [ quella di vita e quella di morte ] agirebbero in modo conservativo, nel senso più rigoroso di questo termine, poiché mirerebbero al ripristino di uno stato turbato dall'apparire della vita. L'apparire della vita sarebbe dunque la causa della continuazione della vita e al tempo stesso dell'aspirazione alla morte; e la vita stessa sarebbe una lotta e un compromesso fra queste due tendenze" (e Melanie Klein sottolineava che la pulsione di morte è presente fin dall'infanzia) . Ora, secondo me, quanto più le circostanze hanno allontanato la vita dalle aspirazioni infantili (che la facevano senz'altro preferire alla morte), tanto più si è portati a pensare che forse la migliore soluzione del conflitto vita - morte sia abbandonarsi alle promesse di quiete e di eternità di quest'ultima.» |
Inserita il 06/08/2016 |
Non era sulla terra il loro posto,
ma solamente dentro un paradiso
dalle cose impeccabili composto,
con tutti quanti gli altri condiviso.
E vanamente avevano riposto
fiducia in qualche rapido, improvviso
cambiamento che avesse riproposto
dell’eden qui il perfetto e chiaro viso.
Alcune volte avevano pregato
un qualche dio che li portasse fuori
da questo mondo brutto e malandato.
E, dopo tanti affanni e dei dolori,
ricevettero il premio sì agognato,
un luogo illuminato in mezzo ai fiori. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Sonetto con schema ABAB ABAB CDC DCD .» |
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