Visitatori in 24 ore: 8’365
1035 persone sono online
Lettori online: 1035
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’348Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
All’ansie ripe e tremule
siede un messere, e mira
i quieti pesci e l’alighe
e mesto in cor sospira,
e a’ monti volge un palpito
e all’innevate cime
della sua Patria in lagrime
nel suo languor sublime,
e geme in sulle lapidi
de’i prodi un giorno vinti,
la cornamusa n’alita
sull’ossa degli estinti,
e scruta ‘l cielo pallido
là, dove Wallace crebbe,
dove del Brusco indomito
l’Iscozia un serto n’ebbe,
dove in su’i cardi orribili
valor mostrava ‘l Scoto,
e ‘l Cielo udiva l’integro
volar da’i labbri ‘l Voto.
All’arcolaïo tiepido
la vecchia or dama osserva
tessendo arazzi nobili
nel bosco un’ansia cerva,
sogna coll’occhio instabile
che a caccia va ‘l marito,
schiocca dall’arco ‘l vindice
dardo fatale e ardito,
come un arciere agli argini
d’un borgo in foco e antico
che lento n’arde e formido
in fin al prato aprìco,
e canta in nenia funebre
un inno sepolcrale,
e ‘l negro corvo e lugubre
il ritmo dà coll’ale.
Al monastero in tenebre
del vento a’ fieri fischi
distilla al prode un monaco
l’ampolla dolce e ‘l whisky,
lo benedice e a’ cantici
dell’organel guerresco
gli dà una croce e intrepido
un dardo e presso ‘l desco
gli offre gli onor degli ultimi
pasti in sul far di guerra,
l’estremo e inquieto brindisi
alla difesa terra;
e a Stirling mòve impavido
e a Falkirk e poi vêr Camden
questo guerriero ch’ansima
all’ossa degli highlander,
passa le nevi a’ valichi,
niveo orizzonte guarda,
a pugna va imperterrito
come Maria Stuärda.
Così pe’i lidi spasima
questo guerrier all’arme,
ama la Notte gelida,
ode sonare un carme,
là, dove Burns all’agili
corde dell’arpa canta
le dolci nenie e i gemiti
di questa Patria infranta,
dove all’erboso pascolo
il capro e ‘l cane allieta,
in tra’ le bianche pecore
questo genial Poëta;
e ‘l prode a’ campi disputa
col tristo acciaro in mano,
l’empio ne pugna e in brividi
d’ira e languor arcano,
e l’empia lama e tragica
a Morte un reo consacra,
trapassa ‘l cor, l’ugola,
spira ‘l rivale, e l’acra
aura da’i freddi nuvoli
i kilt e i plaid e i corni
di guerra cinge e i sandali
e i volti in cere adorni.
La Luna in cupe tenebre
tra fronde or brilla al campo,
copre di veste pallida
l’estinto prode, e al lampo
gronda l’ansiosa grandine
sull’aspre vene aperte,
donde del sangue colasi
le piaghe un dì sofferte,
e i tòni a’ morti muggono
come le Norne antiche,
volti mozzati ed ugole
vi son in sulle spiche...
dall’orbo e ombroso salice
precipita ‘l santo vischio,
a un labbro va e venefico
sugge la Sorte e ‘l rischio,
e intreccia ‘l vento in fregola
a chi spirò ghirlanda,
dalle montagne ignobili,
al litoral d’Irlanda,
e ‘l campo orbato è un loculo
dove si sta un ossario,
sulle esalate palpebre
si stende un vil sudario,
e lagna un cor di vedova
lo sposo a terra esangue,
la madre ‘l figlio in vittima
piange e furente langue,
e l’Anglo irride, un Dèmone
dal tristo accampamento,
colma di sputi i fèretri,
ghigna ‘l bavoso mento...
Oh Iscozia... oh Iscozia, dèstati
è l’ora di pugnar!
All’armi, all’armi, oh Egadi
dal lido in fino al mar!
Tu, oh Iscozia, se’ cattolica,
de’i prodi la Regina,
bevi ‘l mellifluo calice
in ciel Iddio ‘l destina,
e in fronte al cor britannico,
deh, sorgi alfine, e svena
l’empio rival fuggevole,
spezza la tua catena!...
Oh Iscozia, oh Iscozia, oh Patria,
oh Iscozia, oh Iscozia, Amor! |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|