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Invidioso io sono degli amori
che vengono nei siti raccontati
e che han sconvolto femminili cuori
perché nel gran dolor son terminati.
Quante croci vi sono al cimitero
degli amori finiti nel cestino
e che portano ancora a un pianto vero
sul volere di un “tragico” destino.
Anch'io dunque un amore vi racconto
ch'ebbe fine ingloriosa come tanti,
a narrarvelo sono quivi pronto
ed a versarvi sopra amari pianti.
Fu passione che mai nessuno ha avuto
e non c'è chi ne vanti uno più bello,
ma un tragico destino è intervenuto
ed anch'esso è finito... nel tritello.
Vidi un giorno una donna tanto bella
che mi sconvolse l'anima talmente
da rivoltarmi pure le budella
che innamorar mi fece follemente.
Io l'inseguivo col mio amore vano
e non trovavo modo dichiararmi,
la vidi un dì co' una gardenia in mano...
era il momento quel di presentarsi.
Chiederle la gardenia solo intesi
ed io le dissi: “Amore, me la dai?"
Ma i sorrisi che avevo tanto attesi
per me si trasformarono in dei guai.
Con quel chiederle “Amore, me la dai?”
per dare un bel suggello alla passione,
il nome di quel fiore tralasciai
e lei fece una certa confusione.
“Villan fottuto, come ti permetti
importunare me che son signora,
in una grande ira tu mi metti
e tu vedrai come ti tratto ora."
M'ha dato un 'sì potente sganascione
che faccia a terra giù mi fe' cadere,
urlando poi: “Sei proprio un mascalzone,
ora ti prendo a calci nel sedere.”
Mi son rialzato e son fuggito via
perché quella avea gli occhi fiamma e fuoco,
e mi son domandato come sia
ch'essa mi abbia capito così poco.
Poi son tornato in atto di coraggio
incontro a lei, sicuro non sbagliare,
l'ho investita degli occhi miei col raggio:
"Il tuo bel fiore, amor, me lo vuoi dare?"
Ancora lei quel dire mal comprese
e capì altra “cosa” avessi chiesta,
un'ira ancor più forte allor la prese...
darmi a gambe levate sol mi resta.
Così quel grande amore andò perduto
perché sbagliai nel poetar tal nenia,
ben diverso destino avrebbe avuto
se avessi detto: “Dammi la gardenia!”
Or quell'amore mio che fu straziato
riposa nell'immenso camposanto
di passioni travolte da un rio fato,
delle poetesse ai loro amori accanto.
Sulla lapide ho scritto ben disteso:
“Qui giace un grande amor che fu distrutto
perché quel mio parlar non fu compreso
e lei fraintese tutto... proprio tutto!” |
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