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«Annientare la vita malata sarà come spezzare la carne nel destino del dolore perdonare quella dea che uccide e la sua crudele mano troverà bugie al destino sordo fuggirai al chiarore cieco onorando la cara guancia sulle fiabe racconrate» |
Inserita il 25/05/2017 |
Eternità l’età degli Dei
barbara cieca madre
l’intatta fronte
al chiaror del fregio
padre costui onorasti il destino
fuggisti lo sguardo al canto dei mostri
che la mente tua s’è fatta seguace
donna pietosa fosti tu
sul destino tuo vuol essere sordo
come spazzar
via la carne del sangue tuo
con la genitrice mano amata
annientar la vita
che donata fu dal vostro amore
nella voce interna
malata vi fu ordinato
saranno antenne inghiottite
al terribile uragano
spazzate al vento
di una mente non presente
guance tenerelle
cari fantoccini inerti
dalle mani più care e sicure
han trovato bugie
dai pietosi mostri cattivi
di fiabe raccontate
con lieti risvegli e baci
con vissero felici e contenti
al sol pensar
mi spezzo dal morir mio
Oh... cuore
trema l’anima
indugia nel dolce risveglio di angeli
col velo che ancor ricopre l’oblio
dell’incoscienza malata
una nube scura che vi avvolge
troppo tardi
sarà il risveglio
per il dolore del gesto
pietà per i bimbi
pietà per voi
la dolce mano calda di un genitore
avvolge un bimbo non lo uccide...
Perdono l’eternità porterà luce
nella dea dell’incoscienza |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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