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Mi chiamasti per nome,
la tua Voce vibrò nell'anima mia,
sussultò ogni mia difesa e cadde
sgretolata, come le mura di Gerico
al suono di bibliche trombe.
Dalle macerie del dolore
vissi la mia risurrezione,
liberata da sette demòni,
vidi la luce da nuova creatura.
Il neonato mio cuore intorpidito
scoprì la tua tenerezza,
di essere amata imparai la bellezza.
Donna, finalmente persona
nel pieno della mia dignità,
mi feci libera schiava d’Amore.
Seguii i tuoi sentieri dietro i tuoi passi,
servii i tuoi bisogni
nella piena realtà dei miei sogni.
Tu diffondevi parole nuove
che riempivano il cuore di pace,
suggerivi miraggi di eternità.
E quando passavi il tuo tempo
a sanare le ferite antiche
ristoravo in silenzio le tue fatiche.
Sciolti i capelli, ai tuoi piedi
mi sciolsi nel dono totale
di anima e corpo a te votati,
io, pregiato alabastro strappato
e olezzo di nardo prezioso,
purissimo omaggio di passione.
Tu, strappato per odio alla vita,
carpito con amore alla morte
ancora mi chiami per nome:
“Maria!” ... “Rabbunì!”... "Non mi trattenere..."
O mio Signore, no non ti trattengo,
ormai a Te solo appartengo. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«“In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni” (Lc 8, 1- 2)….
“Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre" Maria andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.”(Gv20)» |
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