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| Ognuno seminava e raccoglieva
nei tempi in cui la vita era nei campi;
ciascuno stava ben con quel che aveva,
se bestie non vendeva, aveva carne.
Per carità cristiana pur si offriva
a chi vagava intorno sprovveduto
e a monaco con scatola e col santo.
A zingari vaganti nei paraggi
pure si dava; oppure si prendevan:
“Polli e galline, sotto le gonne e stracci.”
Nell’afa d’un mattin di metà giugno
su gialla coltre a rinsecchito suolo
curvi, eran mietitori, falce in pugno,
sudor copioso sulle vizze fronti.
Composte deponean spighe dorate,
quando alfin giunse l’agognata sosta
per membra ristorare e caricarsi ...
Fu proprio allor che dei gitani giunser
denar chiedendo, o della terra i frutti;
e tra costor, robusti giovinotti ...
ai quali il buon fattor proposta volse:
“Se di buon grado, a noi una mano deste,
la messe fìa falciata in un baleno;
quanto richiesto avreste, ed altro aggiunto;
con noi sedete intanto se vi aggrada.
Vedendo assenso nel tacer, villano
lasciò che si nutrissero i gitani...
sgabello altri scansavan, poi pasciuti ...
ma si attardavan quelli ancor beati!
“Andiamo dunque!...” Disse il contadino.
“Andare dove?” Ribatté un gitano;
”A mieter provveder, come pattuito!” ...
“Tu vuoi vedere noi ... se io ho ben capito,
a capo chino, e con falcetto in mano,
mozzar quell’erba secca; sotto al sole?”
“Pur rimanemmo ...”s’azzardò il massaio;
s’alzò un altro gitan più risentito:
“Ma zingaro che miete ... hai mai veduto?”
“In fede mia, mai m’è capitato ...”
“E mai capiterà!... Puoi star sicuro!”
E allegri s’en partirono i gitani. |
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«A prescindere dal fatto che condivido la necessità di un approccio benevolo e favorevole all’inserimento nella società delle comunità Nomadi, il fatto è veramente accaduto nel mio paese di origine:"Aquino" e le persone anziane lo ricordano e raccontano nei termini qui descritti. C’è anche un detto, molto conosciuto che recita: "Avete mai visto, uno zingaro che miete?"» |
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