Codificare lettere
non è sinonimo
di manipolazione
della realtà

Codificare esistenze
non è causa
di futuri migliori

Codificare sentimenti
non è garanzia
di universale
giustizia

Allora è chiaro
come il sole
che la luce scalda
illumina e dà vita

e non potrebbe essere
se non fosse il nero
ad inghiottire
i residui.

Serpeggianti interessi
fini a se stessi
ormeggiano le viscere
di questo mondo,

il cosmo ha deciso
di non ubbidirsi
e la coscienza
si ritrae dallo spettacolo,
dai parossismi.

Colgo nell'insieme
il piccolo difetto,
sintomo d'eternità
principio mai scritto:

gli algoritmi della pioggia
il mio unico sacramento,
coglieremo mai
lo schema assolutamente
indecifrabile
delle stelle?

Prima unica fonte
della materia umanoide cervellizzata,
perché non si capisce
l'assoluta indifferenza
del moto cosmico
e della lamentela spicciola?

The show must go on,
fibre ottiche
canali visivi
neuroni elettrici:

cosa m'imponete
ammasso di congiunzioni
casualmente magnetiche,
corrosive ed essenziali?

quante menti a compiangersi
ora.
Domani è un altro giorno,
ma oggi
ma oggi

le colonne d'Ercole
si sono sbriciolate,
l'invalicabile valicato,
l'incommensurabile ratificato...

Ma le orecchie,
piccoli cumuli epidermici,
rosa
e penzolanti.

Perché non aprirle?

Occhi orecchie narici:
congiunzione sensibile
intelletto umanoide,

forse non coglieremo mai
l'essenza del qui e dell'oltre?

Io non lo so,
e grazie a questo
ho azzerato i miei procedimenti.
Nel deserto di ghiaccio
l'uomo è costretto a sciogliersi
per non perire.
Nell'orgia colorata di risorse
l'uomo è destinato a perdersi
sorridente e infelice.

Quali scabrosi scheletri
da scoprire nei nostri
armadi?

Io li conosco
ci ho ballato bevuto e bisticciato:
me lo hanno detto
l'indicibile...

Ascolta, ascolta bene,
tappati l'esofago, zittisci le pernacchie coscienti:

li senti?