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Bianca falda di nebbia sul tuo cuore,
nel silenzio ovattato i tuoi pensieri
son fari spenti, ceneri in bracieri,
inutili nel nulla di un amore
ch’è in briciole di pane.
Tace lo scampanio delle campane
non chiama all’orazione della sera;
lacrime silenziose, come cera
fusa, cadono a terra e non rimane
altro che il riposo.
Nel dormiveglia odori e vai a ritroso;
il profumo di lei nella tua stanza
t’inebriava, ora più non c’è fragranza
nell’aria che respiri; vivi ombroso
un sonno senza sogni.
Con gli occhi schiusi guardi in alto e agogni,
cerchi nell’aria ancora il suo sorriso;
te l’ha portato via senza un avviso
uscendo dal tuo tempo e tu trasogni
vagando senza meta.
Come fugace, effimera cometa,
nel cielo senza sole ti ha l’asciato
con l’animo ferito e maltrattato,
gettando le carezze tue di seta,
come cencio gualcito.
Sei solo ed il tuo mondo è scolorito,
la nostalgia di lei senti infinita,
un vuoto che corruga la tua vita,
non vuoi altro che il giorno sia finito,
e il corpo tuo dormiente.
T’accontentavi d’essere il suo niente,
l’ombra che la seguiva scura e muta;
adesso sai d’averla ormai perduta,
ti si accartoccia l’anima dolente
nell'amaro torpore. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«fugaci momenti con picchi di gioia e dolore. cosi' quasi sempre è la vita. poesia in metrica» |
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