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“Ho visto la sua splendida signora ...,
le porgo i miei più vivi complimenti!
Ha molta classe e un fisico che onora
le donne, con quei magici ‘argomenti’ ...!
Muoveva il suo ‘popò’ con uno stile ...
da far saltare il sangue nella testa.
Ha veramente un corpo giovanile
e dall’aspetto sembra assai modesta! ”.
“Ma lei è un gran cretino e un deficiente!
- rispose il proprietario contrariato -
la donna di cui parla è solamente ...
mia madre ... e il suo parere è ineducato! ”
Ci fu un silenzio strano, d’imbarazzo
ma, poi, il cliente, timido, rispose:
“Le chiedo scusa, sono proprio un pazzo!
A volte dico frasi indecorose!
Dev’essere l’istinto naturale
dell’uomo quando ammira una bellezza!
Sua madre ha un qualche cosa di speciale
che ha mosso in me un senso di dolcezza!
E questa è una fortuna per suo padre
aver per moglie un simile tesoro! ”
Rispose il proprietario: “Ma mia madre
è vedova da tempo e io mi onoro
d’averla qui con me come aiutante,
se non ci fosse lei ... andrei fallito! ”.
Guardò il cliente in modo noncurante
per colpa del giudizio proferito!
In quel momento rientrò la donna
che stava in magazzino a lavorare
(... però nascosta dietro a una colonna
... aveva avuto il modo di ascoltare ...!).
...Si mise faccia a faccia col cliente
e disse, in modo alquanto infastidito:
“Un uomo si dimostra intelligente
soltanto con un dialogo gradito,
ma il suo non mi è sembrato assai galante,
ed anzi mi ritengo alquanto offesa! ”
Rispose l’uomo: “Lei è affascinante ...!
... Non trovo una scusante in mia difesa!
Le chiedo scusa, ... son mortificato! ”.
Uscì di corsa, ... poi, ... tornò coi fiori
e disse: “Mi perdoni! Ho esagerato!
La invito a cena ... accetta? ... Aspetto fuori? ”.
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«L'ignoranza non paga e un dialogo scurrile alimenta l'antipatia e il giudizio negativo, specialmente con le donne bisogna sempre usare sia un linguaggio consono alla gentilezza e sia un atteggiamento educato e di rispetto, altrimenti si rischia il linciaggio morale. A buon intenditor ...» |
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