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Son timido, non parlo molto spesso,
ma presto ascolto e massima attenzione,
pur senza intavolare alcun processo,
ai dialoghi di tutte le persone.
La timidezza è un sìntomo crudele,
non mi permette di mostrarmi attivo
e rende la mia immagine infedele
rispetto al sentimento volitivo.
A volte sento un freno che mi blocca
e provo titubanza e avvilimento,
perché costringe i nervi della bocca
a trattenere il mio proponimento!
Purtroppo è una questione complicata,
tant’è che può capirla solamente
colui che prova l’ansia tormentata
che annebbia le intenzioni della mente.
E’ dura sopportar la timidezza
e quei segnali d’ìntima chiusura,
perché mi rende pieno d’incertezza
da procurarmi un senso di paura!
Se guardo gli altri, provo quasi invidia,
perché li vedo aperti e positivi,
mentr’io mi sento carico di accidia
con mille pregiudizi negativi!
Gli amici stan cercando d’aiutarmi
con scherzi e qualche piccola malizia,
alfine, soprattutto, di spronarmi
a vincere la rìgida pigrizia!
In casa i familiari ed i parenti
son tutti consapevoli di questo,
ma cercano con gesti ed argomenti
di non mostrarsi in modo un po’ indigesto.
Da parte mia cerco di cambiare,
però non è un’impresa naturale,
perché comporta stile a manovrare
un’ìndole che è poco razionale!
Non si può andare contro la natura,
si può modificare qualche tratto,
però rimane sempre la figura
che non rispecchia l’uomo in modo esatto,
perché la timidezza è soggettiva,
fa parte del carattere d’ognuno,
perciò è una questione turbativa
che resta nell’istinto di ciascuno! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«(Scritta in prima persona per coinvolgere il lettore)
Reputo questa poesia una delle più difficili da sviluppare, in quanto non si può entrare nel carattere delle persone essendo il problema di natura prettamente soggettiva, ho cercato di fare del mio meglio, ma l'argomento era altamente difficile da comporre in metrica, con rime e strofe, e non si prestava alla fantasia.» |
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Commenti di altri autori:
«Verissimo – la timidezza va vissuta per comprendere quel che rode dentro – le parole non saranno mai abbastanza, non certo in questo caso visto come l’autore è riuscito ad esprimere un sentire che fa solo soffrire.»
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