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A Napoli comanda la Camorra ...
e i conti non li lascia mai in sospeso,
se scopre qualche inutile zavorra,
dà l’ordine ... ed elimina “quel peso”!
Posillipo, Scampìa, Fuorigrotta,
Forcella, Ponticelli, Marechiaro ...
...e tant’altri rioni sempre in lotta
per controllar la droga ed il denaro!
La mappa dei quartieri è “lottizzata”
in base ad un criterio camorrista,
se un giovane commette una “bravata” ...
vien subito annotato nella lista!
A Napoli, ogni giorno c’è un delitto!
...Le bare, oggi, ... sono allineate.
...Campane a morto nel quartiere afflitto,
migliaia di persone radunate
in piazza, sul sagrato e nella chiesa,
in lutto per la morte dei ragazzi,
assistono alla messa, l’aria è tesa,
ci sono i giornalisti e i “paparazzi”
che svolgono il lavoro, ma la gente
li disapprova, perché un funerale
non è uno show festoso, divertente
e chiede più rispetto solidale!
Quei due ragazzi, chiusi nelle bare,
vent’anni il primo e l’altro diciassette,
non eran “pesci grossi” da ammazzare,
...spacciavano ... “bustine” e sigarette ...!
E’ stata la Camorra a trucidare
quei due “sbandati”, in mezzo a tanta gente,
però nessuno ... osa mai parlare ...,
...“in verità”, ... nessuno ha visto niente!
I giovani son, spesso, tormentati,
lo spaccio non è il porto più sicuro,
per quelli che son stati già “schedati” ...
c’è il segno della croce nel futuro!
Campane a morto, il lutto è onnipresente,
la legge “camorrista” ha vinto ancora!
E’ l’omertà ... che “regola” l’ambiente,
perché, altrimenti, lì, ... non si lavora!
Lo spaccio, il pizzo ed altri mille “andazzi”
per mantenersi a Napoli e dintorni ...
...Campane a morto per quei due ragazzi ...
...e il rito ... si ripete tutti i giorni!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Questa poesia è pura fantasia, pertanto non ha nulla a che vedere con il delitto di Secondigliano avvenuto alla vigilia di Pasqua. Ma il suo significato si pone a testimonianza delle troppe 'mattanze' che si verificano nell'hinterland napoletano. Una piaga sociale che non accenna a diminuire.
Purtroppo, chi ne fa le spese, sono sempre, e soprattutto, uomini giovani che cercano di sopravvivere sbarcando il lunario con la droga e il contrabbando, ma contravvenendo alle ferree leggi della camorra, inevitabilmente, pagano, poi, con la loro vita.» |
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