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«"per ogni donna avuta bisogna portare rispetto e devozione oltre che gratitudine...» |
Inserita il 19/10/2014 |
e, sei stata la mia donna per un mattino,
fresca, impalpabile come un fiore colto,
avevi occhi di cerbiatta spaurita e fiera,
con il corpo facevi ombre cinesi sul muro
e più mi facevi impazzire come falena sulla fiamma, e
sei stata la mia donna per un attimo,
intenso, immemorabile, lunghissimo, infinito,
il tuo ricordo riaffiora ancor oggi, qui vicino al mare,
come apparve e scomparve sirena al re fuggiasco,
come di sera al tramonto va a dormire il sole,
come le stelle che rifulgono bellezza nel loro biancore, e
sei stata la mia donna per un secondo,
soave, lieve, imprevedibile, indimendicabile,
donandomi non il briciolo di una passione vera,
ma il turbamento intenso che mi pervade ancora, e
sei stata la mia donna del desiderio,
quello che ti assale e ti sconvolge dentro,
che ti fa sudare le mani al sol pensiero,
che ti fa essere piccolo- piccolo seppur grande,
che ti distrugge le viscere ed il cervello,
che non ti fa pensare a nulla se non a lei,
perche il domani non avrà più un senso compiuto, e
ora sei il mio incubo vivente, il mio rimorso,
l'esserti stato accanto così fugacemente
mi fa dire oggi che è la tua festa, la tua ricorrenza:
che imbelle sono stato. |
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