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«La famosa frase di Flaubert ("Madame Bovary, c'est moi! ") può essere compresa meglio, psicologicamente, leggendo ciò che scrive (anche se si rivolge al sesso femminile) Raffaele Morelli, in "Realizzare se stessi", ed. Riza, Milano, 2012, alle pagine 30 e 31: "Tu non fai l'amore con tuo marito, tu fai l'amore con te! Sì, lui può avere quel cocktail di sostanze, odori, pelle, voce, che ti portano a innamorarti - ma tutto ciò è come l'interruttore della luce. Tu scambi l'interruttore con la luce (...) In realtà, tu stai facendo l'amore con te, attraverso di lui. "» |
Inserita il 08/04/2014 |
Certe volte, nel mondo, fotocopie
troviamo di noi stessi, d’altro sesso,
e non sono parenti, consanguinee,
ma da lontani vengono orizzonti.
Del nostro io ci sembrano appendici,
magari d’altre età, d’altre nazioni,
sorelle che ha disperso il trasmigrare
continuo delle genti sulla terra.
Sono pezzi di noi finiti altrove,
le Mesdames Bovary che partorisce
la nostra mente, e che noi inseguiamo,
speranzosi, da quando siamo nati. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«"Madame Bovary, c’est moi! ", affermò Gustave Flaubert.» |
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