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«Fuori dal tempo, oltre la realtà, nel giardino dell'anima, nell'incanto della natura pletorica del creato, amata e nostalgica, esplode l'ode al sentimento vagabondo dell'impossibile attraverso una ispirazione tratta da un passo di "Seta" di Alessandro Baricco.» |
Inserita il 12/06/2014 |
Per sortilegio dell'arte
ho ritratto e imprigionato
per sempre ciò che so,
laddove la vita
fa una riverenza
alla lente dell'eterno attraverso
una vecchia illustrazione immaginata.
Un ti voglio bene,
come fiore secco
fra le pagine,
mi naviga nei viaggi
e nelle lunghe code dell'ansia,
magnifica cannetta folta
tra le colonie di ninfee,
amorevoli figlie
dei convenevoli e degli addii
che prosano vicino alla riva,
dove l'acqua non è molto alta.
Ma c'è un passaggio dei miei pensieri
e mi si accosta in barca a remi
senza far rumore,
nell'ora migliore per sollevarli
sul margine delle colonie,
tra il tramonto e la primavera avanzata.
A fior d'acqua,
tra le foglie,
negli spazi del mio cuore,
solo una ninfa in salute
mi ripaga dal lungo viaggio,
guarda il vento dal suo specchio,
saluta il sole che ancora brilla
tra le squame e l'arancio
delle pinne dei comet.
In questo stagno artificiale
del mio giardino giapponese,
io vedo una popolazione
di minuscoli animaletti,
i più vari del creato,
io guardo come statua,
le nuvole che formano
loti bianchi.
Io scruto sotto la superficie
di questo quadro,
la monotonia abbandonata a sé
e vigile il mio dolore,
fra le libellule posate poco lontano,
intona la tua voce
che con abilità natatoria,
passa tra gli steli flessuosi
e lascia una scia di motoscafo
con venature del colore
dei tuoi occhi. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Immagine dal web: Claude Monet, "Ninfee", 1909,
Art Institute of Chicago.
- Dalla mia raccolta poetica "LA LUCE DELL'OMBRA", 2014, (c)» |
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