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Strilli in singhiozzo di fortepiano,
e una repressa canzone
io sento,
singulti d’un calice ch’è vano,
foco nel cor: passione;
e a stento
tendo l’orecchio all’empio Destino -
possanza avversa per lui che adora,
e io solingo, e misero e meschino
con Morte nel cor che strilla ancora
ben piango,
ed or mi giaccio in un mar profano
di fango.
Odo un singhiozzo:
è la bagatella in la minore,
grido e mi strozzo...
un sogno impossibile d’Amore,
follia, e desio, e incubo che s’avvera,
e tu, cor mio,
e tu, miserabil, fatti di cera;
e in questo giorno crudele e fatale,
canta! Pell’ultima volta, canta!
Canta l’illagrimato madrigale.
Fredd’era l’aura, l’autunno pioveva,
e io intesi la neve fresca, e la miravo
bella come un raggio d’estate, e ardeva
una fiamma di gelo incauto, e andavo
pe’i sogni d’un mai sollevato core,
e in segreto e tacente io la pregavo.
La neve disparve dianzi al mio Amore,
non fu mia - non la è - m’è regno ‘l dolore!
E ‘l madrigale s’estingue alla luce
del Vero,
un fiero
brivido insano al piangere m’adduce.
Trabocca ‘l baratro crudel, feroce
che nel cor mi ferisce,
come un lupo in tenebre la cui voce
Amor mi proïbisce.
Questi vini, quest’altri liquori
m’han segnato la lontananza
da Dio,
l’amicizia fu vana, e i bevitori
del sangue che vammi ad oltranza,
e ‘l mio
vecchio e novel bramar di Paradiso
muojono come la donna in sogno;
e per celar le lagrime
m’è cruda possanza ‘l coprirmi ‘l viso.
Addio!
Gorgoglia ‘l vino nell’epa ch’è brilla.
Addio!
Sussulta ‘l passito in ogni sua stilla.
Addio!
È ‘l martellante sogno che muore.
Addio!
Oh tu che in segreto mi fosti Amore.
Addio!
Che mi resta?
Il recordo d’una bella
dolce bagatella in la minore.
Addio!
Addio!...
E per sempre! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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