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Dove vai uomo senza ritegno...
come teppista nel deturpare senza contegno,
la tua presenza non passa inosservata
hai imbrattato del ciglio tutta la facciata,
sacrilegio immondo l'incivile ornamento
senza pudore ... e di ciò non sei sgomento.
Stracciato e lacerato il buon proposito
dall'arroganza... per lo scempio perpetrato,
vile incedere di chi non usa la ragione
solo di pancia esprime l'immonda azione,
senza batter ciglio ti senti superiore
un essere alla moda che sa solo imbrattare.
Vergogna e avvilimento mordono il petto
per tale vilipendio e mancanza di puro assetto
umane genti bruciate e umiliate alla deriva
ove le vere ragioni son gettate nella stiva,
per non scaldarsi appieno al fuoco di cultura:
perché oggi in questa vigna... l'uva non è matura.
Sogno che in auge ritornino vecchi ideali
per riprendere il passo in retti segnali,
abbandonare decisi la tronfia lussuria
e la parola ritorni in piazza a narrar la storia
in quel giusto, limpido e generoso concetto
rimettersi in riga e cancellare l'insano difetto.
Ormai son rimaste poche le carte nel mazzo
giochiamole bene, anche con un po' di strapazzo,
il senso della vita riprenda quel sano significato
in umiltà e onestà come Dio ci ha tramandato:
uniti come fratelli in quel caldo abbraccio
verso nuovi orizzonti o faremo la fine dello straccio. |  | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «Mi ribello a questa società ripiegata su se stessa, che giustamente condanna i difetti e la lussuria del potere, ma nel suo piccolo non dà esempi virtuosi di comportamento.» |
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Commenti di altri autori:
«Ogni popolo ha il governo che merita. È una frase che ritengo veritiera... Se i politici che abbiamo eletto si comportano in modo arrogante e indifferente ai bisogni del popolo, ebbene noi non siamo migliori. Nel nostro piccolo cerchiamo sempre di fare i "furbetti", passare davanti alla fila della posta, cercare di non pagare il dovuto e altre "piccole" fuberie messe in atto per fregare il prossimo. Non sappiamo agire in modo civile per la collettività ma pensiamo unicamente ed egoisticamente in modo individuale. Così non si va avanti e se non prendiamo coscienza dei diritti- doveri che ci competono rischiamo di sprofondare nel baratro. Lirica apprezzata per il messaggio forte e chiaro»
«viviamo in momento che seppur tragico... non è ancora ben compreso! 
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