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El me paeso igghjè una città fantina,
a nel so se ganza o dilicata,
i pare una sementa en mezzo al pian,
ma dereto en fondo quasi in cielo,
come spunchion, de marmo,
come una zuppa bona de caoli e fagioli,
c'al scalde drento quand'al'è freddo,
un pezzo de montagne prese de soppiatto.
Davanti el maro con tutta quella soa prosopopea,
a me par de vederlo gridare a tutto spian,
o contar le frottole ai nuvolon,
in'è ciccia ne ugelo, igghjè pescio!
El me paeso s'ane fusse per un po' de gnoranza,
i sarebbe un antro ma forse peggio,
posto che un i potesse arconoscerlo!
In'è robba per potta o per nasi dilicati,
a'iè tutto quel c'al serve,
ma se proprio al dovesse dire,
al manche un po' de amor proprio.
Mo al'è notta e a se sente un sornacare,
ma quand'è dì al par d'essere al mercato dala confusion;
a m'attaste s'ai son dereto alla ramata
aien do mbriachi a cantar la sbronza,
el me paeso igghjè vero non come un quattrin de coio.
traduzione:
il mio paese è una città bambina,
non so se simpatica o delicata,
sembra un seme in mezzo alla pianura,
ma dietro in fondo quasi in cielo,
come punte, di marmo,
come una zuppa buona di cavoli e fagioli,
che scalda dentro quand'è freddo,
un pezzo di montagne prese di soppiatto.
Davanti il mare con tutta quella sua prosopopea,
mi sembra di vederlo gridare a tutto spiano,
o raccontar le favole ai nuvoloni,
non è carne ne uccello, è pesce!
Il mio paese se non fosse per un po' d'ignoranza,
sarebbe un altro ma forse peggio,
sempre che uno potesse riconoscerlo!
Non è roba per boriosi o per nasi delicati,
c'è tutto quel che serve,
ma se proprio lo dovessi dire,
manca un po' di amor proprio.
Ora è notte e si sente un dormire,
ma quand'è giorno sembra d'essere al mercato dalla confusione;
mi tocco per sentire se ci sono, dietro alla rete,
ci sono due ubriachi a cantar la sbronza,
il mio paese è vero non è un soldo falso. | |
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