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Una piccola anima, così ti definivi,
debole e imperfetta.
Passerottino implume, oltre le brezze di Lisieux
bramavi voli arditi per l’infinito cielo,
e come aquila puntavi verso il Sole
per divenire preda del suo Amore
e cantare in eterno le sue Misericordie.
Con gli occhi fissi al Cielo
sei vissuta in questo mondo, per breve tempo,
che pure ti sembrava interminabile prigione,
perché ti teneva lontano da Colui
che ti attraeva irresistibilmente
nel mistero umano di Bambino
e nella santità ineffabile del Volto.
Nel cuore pulsante della Chiesa
tu hai scelto di essere l’Amore,
il solo che tutto crede, tutto soffre, tutto spera.
E per Amore farti tutto a tutti,
e guadagnare anime al Signore,
per poter spegnere la sete
di Gesù Cristo agonizzante sulla Croce.
Maestra di umiltà,
nella semplicità del cuore ci insegni la sapienza.
Sì, perché è piaciuto al Padre di rivelare ai piccoli
la Verità profonda del suo Regno.
A te fu data in grazia dal tuo Diletto Sposo
e in cambio tu gli offristi la tua vita
come vittima ardente di passione.
Passione che vivesti nelle tenebre,
nere come la pece, muro impenetrabile,
che ti impediva di tendere al bel Cielo
che era stato tutta la tua gioia,
ora solo ragione di lotta e turbamento.
Bruciata in un deserto che inaridiva l’anima,
mangiasti il pane amaro della prova.
Non più la fede era a sostenerti ma un’esile speranza
nutrita dall’Amore inestinguibile per Colui
che è l’essenza dell’Amore che non mente.
Ti abbassasti fino alle profondità del nulla
per elevarti in alto accanto a Lui.
Fosti saggiata come oro nel crogiuolo
affinché brillassi pura e cristallina.
Quel Cielo che disperavi di raggiungere
e ti bruciava il cuore di tormento,
ora ti accoglie quale stella luminosa,
quella che un dì vedesti da bambina
e sapesti che il nome tuo
splendeva già nel firmamento
in cui Dio conosce le stelle ad una ad una. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ci sono figure dolcissime e, al tempo stesso, straordinariamente forti che ti guidano come faro luminoso tra le tenebre... fra queste, la mia amata Santa Teresina di Lisieux che la Chiesa festeggia il 1° ottobre... è la sua storia che ho cercato di raccontare in versi...» |
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