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In erezione s'apre la scena
dell'immondo zozzatore di natura,
pria occhia il posto che sia gradito
tra il vegeto canneto e la strada ferrata,
poi elettrizzato carica l'obsoleto rudere
sul mezzo di fortuna e via verso la radura.
Man mano che l'ignobile vandalo
accresce il contender dello scandalo
gli occhi prendon luce e gode all'impazzire,
quell'orgasmo schizofrenico prende corpo
e pieno di se... si sente... il padrone del mondo:
col suo sfrontato erculeo cipiglio.
In quell'ultimo ansante sforzo
nel sollevar indomito l'ingombro
una fitta invade radente il corpo
a bloccar l'arto dell'esagitato,
ma il desiderio è più forte d'ogni legge
e sempre più elettrizzato... apre e sale.
Durante il percorso si sente vero attore
sempre più avvampato gode in ogni lato,
mentre laggiù lontano gli si apre il sipario
in quel proscenio ideale della fatidica scena,
e il respiro sempre più affannato
nel veder altro scarto abbandonato,
trattiene il respiro, giulivo e estasiato.
Ferma il mezzo in un battibaleno
salta giù come una molla impazzita,
prende quel corpo inerte con uno scatto
e lo stende di lato... lì sotto:
ora con lo sportello aperto pare più bello
il sangue ribolle e lui sempre più galvanizzato.
Lascia l'immonda scena senza voltarsi indietro,
mette la uno... la due... la tre... la quattro...
e mentre ripensa allo scempio
l'inonda a piena forza l'orgasmo:
quanta adrenalina, quanta eccitazione,
aver sporcato argine e campagna
è proprio un pur- puri d'emozione. |  | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «Per me... gli atti di vandalismo e deturpazione dell'ambiente sono un vero sacrilegio, quindi non essendoci scusanti, per tale riprovevole atto, mi sono avvalso della fantasia:- Che questi esseri... siano prigionieri di questa patologia?» |
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Commenti di altri autori:
«Condivido la tua rabbia Poeta, i vandali sono dei sacrileghi, dei delinquenti, non fanno altro che ingombrare, deturpare, inquinare, fare uno scempio delle bellezze della natura. Non soltanto non si rendono conto del grave danno arrecato ma addirittura sono soddisfatti dello scempio che hanno provocato. Immagini come quella della foto si vedono in gran parte dell'Italia e stringe il cuore nel constatare che la "casa" di tutti viene degradata senza nessuna pietà, senza il minimo rispetto...»
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