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«Sin da tempi remoti l'essere umano ha cercato sistemi atti ad instaurare un modello di vita sociale equo per tutti, ma vanamente ha saputo portarlo avanti, poiché chi si sentiva più forte ha predominato sugli altri. Questa poesia tratta proprio ciò che l'uomo ha di innato e cioè la brama di potere. Vuole essere anche di avvertimento per chi, avendo il potere, tratta male i suoi sudditi. La chiusa fa riferimento alla frese biblica: "Chi di spada ferisce, di spada perisce".» |
Inserita il 22/06/2017 |
Se guardiamo nella storia
dell'evoluzione umana
ci accorgiamo che la gloria
è di un'era assai lontana.
L'uomo, infatti, con i mezzi
materiali oppur mentali
imparò a rendere avvezzi
gli altri a metodi sociali.
Così sorse sia il comando
e pur chi ad esso ubbidiva;
legge fu fatta allorquando
per miglior vita serviva.
Si raggiunse a poco a poco
uno Stato e autonomia
e il potere fe' buon gioco
per seguir la giusta via.
Ecco che giunge alla gloria
l'uomo col potere in mano
tanto degno di memoria,
ché il suo gesto non è invano.
E per secoli e millenni
ci son stati molti Imperi
ad immagine di senni
che han saputo farli veri.
Ancor oggi sono tanti
i sistemi di potere
e si va sempre più avanti
per miglior esito avere.
Il potere serve molto
se è usato a fin di bene,
però ottiene poco ascolto
quando agli altri apporta pene.
L'uomo che vuol prevalere
pur sugli altri esseri umani
non dovrà usare il potere
per gli scopi suoi insani,
ché, chi di spada ferisce
per avere quel che vuole,
pur di spada lui perisce,
ché degli altri non si duole. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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