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«Ricordare Margherita Hack significa anche riconoscere il valore della ricerca scientifica femminile (spesso, ancora oggi, poco ben vista e piuttosto discriminata), come si evince ("L'Espresso" del 13 marzo 2014, pagg. 98 e 99) da un articolo di Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica: "Ipazia (...) visse da filosofa e astronoma laica nel IV secolo dopo Cristo, ad Alessandria, e morì a 65 anni, linciata, fatta a pezzi e poi bruciata da una banda di fanatici cristiani, forse aizzati dal vescovo Cirillo. Non si sa come andò davvero, né si sa se fosse particolarmente bella, ma certo Ipazia fece una brutta fine anche perché era diversa da tutte le altre, perché amava e studiava le stelle. Fu, ufficialmente, la prima astronoma vera passata alla storia. (...) Quante sono e come sono, oggi le ipazie italiane? Intanto sperano vivamente di non finire fatte a pezzi dall'odio generato dall'ignoranza, che pure allegramente continua ad esistere, se non ad aumentare. Contro l'ignoranza in astronomia e nella scienza si era battuta fino all'ultimo la più nota delle astronome italiane contemporanee, Margherita Hack, scomparsa l'anno scorso. "» |
Inserita il 11/05/2014 |
Diversi sono a volte gli interessi,
ma una persona piace assai lo stesso,
se mostra la passione e l’onestà
nel conquistare qualche risultato.
Raramente le stelle in vita mia
ho guardato, nel cielo sì lontano,
preferendo le cose della terra,
più accessibili a mente meno eccelsa.
Ma quando tu apparivi, Margherita,
della televisione sullo schermo,
ogni altro interesse cancellavi,
catturandomi l’anima all’istante.
Bisogno non avevi tu d’orpelli
nel modo di vestire, di parlare,
perché non ha bisogno d’addobbarsi
la verità, quand’è ben chiara e pura.
Maestra della vera seduzione,
quella che presa fa sull’intelletto,
da te io non potevo dissentire,
se solo usavo un poco di buon senso.
Un nordico rigore tu accoppiavi
a spirito mordace, fiorentino:
Trieste fu per te meta ideale,
in mezzo ai tuoi due mondi originari.
Il corpo muore, ma il ricordo, ora,
dei tuoi discorsi tracce lascerà
per sempre, in chi un po’ d’intelligenza
circolare sa far nel suo cervello. |
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«In ricordo dell’astrofisica Margherita Hack, di origine anglosassone da parte di padre (Firenze, 1922 - Trieste, 2013) .» |
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