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«Avevo pensato ad un immagine che rappresentasse la violenza sulle donne per dare il "senso visivo" ad un argomento dolorosissimo. No, non è giusto, bisogna nutrire la speranza di uscirne fuori e per sempre da storie del genere, con coraggio ma anche con tanta solidarietà ed Amore. Da parte degli uomini, prima di tutto. Ed allora simbolicamente un cesto di fiori coloratissimi credo sia la cosa più bella.» |
Inserita il 09/03/2015 |
A te,
che hai due lacrime per occhi
e che,
ti prende in cuore la paura
di lui,
che quando a sera torna a casa,
si toglie la cintura...
A te,
che sei, "la madre dei suoi bambini"
e che
sentendo che sta per arrivare
li stringi, per cancellar dolore:
piccole mani in grandi mani
e cuccioli di cuori sopra al cuore...
A te,
che conti i vuoti delle sue bottiglie
e che,
vai avanti, tra un sogno livido e le tue pastiglie:
quelle non cureranno mai i tuoi mali...
ma almeno,
si addormenteranno per un poco,
i tuoi tremori.
A te,
che l'hai amato contro tutto e tutti
e che
lo difendevi se ti dicevano che lui,
apparteneva alla razza dei peggiori farabutti...
A te,
"che niente, sono caduta per le scale"
o che
"sai sono urtata e mi sono fatta male"...
A te,
che la tua vita è solo inferno
a cominciare dall'aurora
e che
se non lo dici mai a nessuno, è
perché in te pensi:
"io, forse lo amo ancora"...
A te,
io chiedo di scappare via
io,
ti prego di scappare via.
E ricominciare l'esistenza
con accanto, e ce ne sono,
un vero uomo.
Che sa piangere il dolore
o una gioia infinita,
accanto a te che sei l'amore
della sua vita.
Non ti far ammutolire
ti prego,
tu mettiti a gridare!
Il silenzio, lo sai
uccide la dignità,
il silenzio lo sai è il male
che alle donne ferma il cuore
e nega per sempre ogni verità...
Io,
ti prego di gridare forte
perché,
il silenzio tu lo sai
per le donne...
spesso è morte. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Sarebbe dovuta essere una poesia a tema, un mio errore non l'ha permesso.» |
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