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| In questa notte avvolgente
come drappo di velluto sulla pelle
giace il corpo inerme,
la mente svuotata dai pensieri,
travolti dai convulsi battiti
del cuor fremente.
Adagiato sopra un letto di spine
si gira e si rivolta senza posa,
tormentato dai pungenti assilli
che penetrano l'anima
come punte di affilati aculei:
tenere lacrime sgorgano in rivoli salati,
stagnanti ai margini del viso
si raccolgono nel lago raffermo delle ore
dove solo la malinconia può abbeverarsi e
sulle mie sponde prosciugarmi sino all'alba.
Cala il sipario delle tenebre su uno scenario desolato
l'aria tumefatta rigonfia di dolore
emana odore nauseabondo,
tacciono i suoni e le parole sospese
in un tempo rarefatto,
echeggiano mute,
immerse nel buio silente.
In questa notte senz'algida luna
che ha spazzato via anche le stelle,
ingoio lacrime amare
per dissetare l'arsura del tuo amore
implacabile
con gocce d'acqua stillate una alla volta
dagli occhi fumanti rosso fuoco,
bruciati dal pianto.
Come salici piangenti
che han piegato i rami alle sferzate del vento e
riversi a terra non reggon più la luce del sole,
così si chiudono le palpebre ai giorni fulgenti
eclissati dietro ombre di ricordi,
fantasmi scoloriti che pur ritornano a molestare
quel che rimane una parvenza di vita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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